Autovelox di via Kennedy: «Le multe sono nulle»

Giovedì 28 Gennaio 2021 di Giuliano Pavan
L'autovelox di via Kennedy

RIESE PIO X - Il tanto contestato velox di via Kennedy è stato bocciato dal tribunale. Con una sentenza destinata non solo a creare un precedente ma a fare da apripista a tutta una serie di cause contro il Comune, il giudice di pace di Treviso Luigi Rizzo ha accolto il ricorso presentato da un automobilista definendo che il dispositivo di rilevazione della velocità non è omologato. In altre parole, ogni multa fatta con l’apparecchio Red&Speed Evo L1, matricola 172, è di fatto nulla. La motivazione alla base del ricorso, presentato dall’avvocato Federico Veneri, era basata sulla mancanza della prova dell’infrazione perché rilevata con un dispositivo non a norma. Tesi sposata in ogni sua parte dal giudice di pace.
LE MOTIVAZIONI
La sanzione contestata era stata elevata il 30 settembre dello scorso anno. Un professionista di 45 anni stava precorrendo via Kennedy, dove il limite di velocità è fissato a 70 chilometri orari, guidando la sua auto a 105,83 chilometri all’ora. Almeno questo è quanto aveva rilevato il velox. All’uomo è stata quindi recapitata dalla polizia locale di Riese Pio X la multa di 292 euro, aumentata di un terzo perché commessa dopo le 22, e la decurtazione di 3 punti sulla patente. Sanzioni per le quali ha deciso di ricorrere al tribunale. Il giudice, accogliendo il ricorso, spiega come il velox non possa considerarsi omologato: «Nel caso in esame è presente in atti solo un decreto dirigenziale che si limita ad approvare l’esemplare dell’apparecchio utilizzato per il rilievo delle infrazioni - scrive il giudice Rizzo - Non può più accogliersi, come si faceva in passato sulla base del decreto del ministero dei trasporti del 13 giugno 2017 per ragioni transitorie e comunque in illegittima deroga a una disposizione legislativa, ossia di rango superiore, l’interpretazione di parte opposta (la polizia locale, ndr) che vorrebbe che i termini di approvazione e omologazione siano da considerarsi sinonimi, in quanto l’omologazione richiede che le apparecchiature per il rilievo delle infrazioni debbano presentare “caratteristiche fondamentali o particolari prescrizioni” di cui al regolamento del codice della strada». 
L’APPARECCHIO
Secondo la legge, sottolinea inoltre il giudice di pace, l’infrazione dell’eccesso di velocità mira a un bilanciamento tra interessi pubblici e privati: da un lato la sicurezza della circolazione, la garanzia dell’ordine pubblico, la preservazione dell’integrità fisica degli individui e la conservazione dei beni, ma dall’altro anche la certezza dei rapporti giuridici e il diritto alla difesa del sanzionato che deve fondarsi sull’affidabilità dell’omologazione e della taratura dell’apparecchio utilizzato per il rilievo delle infrazioni al limite di velocità, pena l’inutilizzabilità ai fini delle contestazioni alla violazione. Come, di fatto, nel caso di specie che può dare inizio a una pioggia di ricorsi. Il velox di via Kennedy, tra l’altro, era già finito nel mirino della procura di Treviso nel marzo del 2019 per oltre 400 multe sbagliate. In quel caso erano stati posti sotto sequestro un centinaio di verbali ed era stato ipotizzato il reato di falso in atto pubblico per un errore nella loro trascrizione. Durante la prima sperimentazione, il dispositivo arrivò a segnalare qualcosa come 2mila infrazioni al giorno su una strada che vede il transito di 12mila veicoli ogni 24 ore.
 

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