SUSEGANA - Quei tre biglietti dell’autobus comprati da un conoscente a 7,50 euro hanno rischiato di costargliene 10mila. Oltre a una denuncia per ricettazione. Già, perché i titoli di viaggio sono risultati rubati: erano stati sottratti a un autista il giorno prima. Ieri, a 5 anni dall’episodio contestato, un 24enne di Susegana ha tirato un sospiro di sollievo. Per lui infatti è arrivata un’assoluzione in rito abbreviato. Così ha sentenziato il gup del tribunale di Treviso Angelo Mascolo che lo ha assolto per mancanza dell’elemento soggettivo. In altre parole il ragazzo non voleva commettere un reato. «Quei biglietti li ho comprati in buona fede, da un ragazzo che me li ha venduti dicendo che a lui non servivano più. Non sapevo fossero rubati» - ha raccontato in aula. E il giudice gli ha creduto, mettendo fine a una vicenda che si trascina dal cinque anni.
Ma il ragazzo era intenzionato a dimostrare la sua innocenza: lui del furto non sapeva proprio nulla. Il suo legale, l’avvocato Marco Furlan, si è opposto al decreto imboccando la strada del rito alternativo, condizionato alla testimonianza del ragazzo. Il 25enne è riuscito a dimostrare la sua estraneità al fatto, spiegando di aver acquistato i biglietti da un altro studente, che lui conosceva soltanto di vista e che glieli aveva proposti dicendo che a lui non servivano più. Col senno di poi l’obiettivo del venditore era un altro, cioè far fruttare quei biglietti rubati.
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