Ucciso dall'auto pirata: indagato il 40enne del Kosovo e due suoi amici

Sabato 15 Maggio 2021 di Denis Barea
Ucciso dall'auto pirata: indagato il 40enne del Kosovo e due suoi amici
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TREVISO - Oltre al 40enne del Kosovo, residente a Istrana, ci sono altri due indagati nel caso di Luciano Ciano Paro, il 76enne di Treviso falciato da un'auto pirata sabato scorso in via Podgora a Treviso e morto poco dopo al pronto soccorso per un arresto cardiaco.

Si tratta di due cittadini anche loro kossovari, uno residente a Treviso di 31 anni e l'altro, di Casier, di 55 anni. Per entrambi l'accusa, formulata del pubblico ministero Anna Andreatta, è di concorso in omissione di soccorso. L'incidente a Luciano Paro in un primo momento non sembrava grave. L'anziano sanguinava da un piede, la caviglia che era rotta, ma era cosciente e in condizione discrete. Trasportato subito in ospedale, durante le cure del caso aveva accusato però un malore. Si è trattato di un arresto cardiaco che lo ha stroncato in pochi minuti. La tragedia era avvenuta sabato scorso intorno alle 19.15 nel quartiere di Sant'Antonino a Treviso. Luciano Paro, residente in zona, è stato investito da un'auto, una Golf di colore chiaro, mentre si trovava in sella alla sua bici. Soccorso prima da alcuni passanti e poi dal Suem 118, il 76enne, una volta portato al C' Foncello, è entrato in una crisi cardiaca da cui non si è più.


LE ACCUSE
Dal momento che il pirata della strada non si è fermato a soccorrere il pensionato, oltre all'accusa di omicidio stradale è stata formulata nei suoi confronti anche l'imputazione di omissione di soccorso. L'uomo è stato riconosciuto come il proprietario del veicolo grazie al fatto che la polizia locale, attraverso le riprese delle videocamere presenti sul teatro della tragedia, era riuscita a risalire alla targa del veicolo, che nello scontro aveva perduto anche uno specchietto retrovisore, trovato a terra poco lontano. Ma nell'auto pirata c'erano due passeggeri, il 31enne e il 55enne appunto. Secondo l'ipotesi della Procura gli uomini (uno è difeso dall'avvocato Luca Dorella) non avrebbero detto al conduttore di fermarsi per quanto l'impatto con la bici del 76enne fosse stato evidente. I tre si sarebbero quindi dati alla fuga e adesso sarebbero riparati all'estero.


LE TRACCE
«Sappiamo con certezza chi c'era alla guida dell'auto che ha investito Paro lasciandolo ferito sull'asfalto - aveva detto il comandante della polizia locale trevigiana, Andrea Gallo, a poche ore dopo l'incidente già domenica mattina avevamo visionato le immagini che riprendevano l'automobile mentre transitava in via Podgora. Era priva dello specchietto, rimasto sulla strada poco distante dal luogo dell'impatto con la bicicletta condotta da Paro. Sappiamo nome, cognome, indirizzo ed età del pirata della strada. Sappiamo che possiamo già imputargli il reato di fuga ed omissione di soccorso, per i quali il codice prevede una pena detentiva di 12 anni. Adesso dobbiamo trovarlo». Dai frame delle telecamere ora si è riusciti a risalire anche le altre due persone che erano a bordo dell'auto pirata. Sul corpo di Paro è stata disposta l'autopsia, che verrà eseguita dal patologo Alberto Furlanetto martedì o mercoledì prossimo.

Ultimo aggiornamento: 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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