Autisti senza Green pass: Mom mette in campo la riduzione delle corse

Sabato 9 Ottobre 2021 di Mauro Favaro
Studenti sui bus della Mom, foto d'archivio
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TREVISO - Autisti senza Green Pass: Mom mette in conto la riduzione delle corse di bus e corriere.

Sono una trentina i dipendenti che non si sono ancora vaccinati contro il coronavirus. La proiezione emerge dalle prime risposte arrivate dopo che la società ha chiesto ai propri 585 dipendenti di comunicare se sono in possesso della certificazione verde con una settimana di anticipo rispetto all'introduzione dell'obbligo per tutti i lavoratori, che scatterà il 15 ottobre. «I numeri sembrano relativamente contenuti. Ma se saranno confermati andremo comunque inevitabilmente a pagare qualcosa in termini di numero di corse avverte Giacomo Colladon, presidente di Mom se mancassero all'appello meno di 20 dipendenti potremmo parare in qualche modo il colpo. In caso contrario, invece, bisognerà rivedere qualcosa, tenendo anche conto che chi non potrà lavorare perché senza Green Pass andrà a sommarsi alle normali assenze per malattia, permessi, legge 104 e così via». Il rischio è che saltino parte delle corse che portano i ragazzi a scuola. Mom conta qualcosa come 30mila studenti tra i propri abbonati. Non è una questione da poco. 

IL SONDAGGIO

Fino a questo momento hanno risposto 270 dipendenti della società dei bus e delle corriere. Poco più del 46% del totale. Tra questi, dieci hanno già chiarito di non avere la certificazione verde. Ma si attende ancora di conoscere la posizione degli altri 315 dipendenti. Di conseguenza il numero di lavoratori scoperti non potrà che salire. Nel frattempo Mom ha allestito una task force composta da 50 persone che avranno il compito di controllare che tutti abbiano il Green Pass in corso di validità. In tutto ciò si allarga l'incognita tamponi: bisogna capire se chi non si è vaccinato deciderà di sottoporsi ai test periodici per poter ottenere il Green Pass temporaneo. La società è già stata chiara: chi procederà in questo modo dovrà comunicare in modo diretto di essere in regola.

LE PRIORITA'

Per precauzione Mom ha già definito delle priorità. «Per prima cosa dobbiamo garantire il servizio scuolabus che eroghiamo in 14 comuni sottolinea il presidente non è pensabile che questo resti scoperto. Poi faremo le valutazioni del caso sulle altre corse». L'ipotesi di trovare personale per sostituire chi non potrà mettersi alla guida non è considerata percorribile. «Il trasporto privato è nelle stesse condizioni del pubblico», allarga le braccia Colladon. I prossimi giorni saranno fondamentali per definire un'eventuale nuova organizzazione per bus e corriere. Ieri il sindacato Sgb, per bocca del segretario Danilo Scattolin, aveva bollato come illegittima la richiesta di Mom di sapere in anticipo quanti dipendenti hanno il Green Pass. Ma il presidente tira dritto. Anzi, aggiunge il carico: «Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che consente alle aziende di chiedere in anticipo se i lavoratori hanno la certificazione verde a fini organizzativi. Scattolin non è aggiornato. Noi invece si punge Colladon dopo la pubblicazione del decreto, sarà obbligatorio rispondere a tale quesito». 

I CONTROLLI

Anche controllare la validità dei Green Pass non sarà semplice. «I nostri lavoratori prendono servizio in 20 sedi diverse a orari differenti ricorda il presidente di Mom procederemo con delle verifiche a campione». I controlli saranno più semplici dove c'è una sede principale. Come in Provincia, ad esempio. Il Sant'Artemio conta una ventina di dipendenti senza certificazione verde. «Provincia e Comuni hanno in media un 10% di lavoratori senza Green Pass», specifica il presidente Stefano Marcon. 
 

Ultimo aggiornamento: 12:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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