Aumenti di luce e gas +500%: il panificio taglia il personale e chiude le sedi

Mercoledì 31 Agosto 2022 di Francesca Dussin
Marco Marcuzzo, il titolare con Maria Rita Munisteri del panificio pasticceria "Sfornati d'arte"
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RIESE PIO X-  «Causa rincari energetici al 500% siamo costretti a ridurre il personale e chiudere lo spaccio di Castelfranco Veneto». Tramite questo avviso su Facebook, Marco Marcuzzo, il proprietario del panificio pasticceria “Sfornati d’arte” di Riese Pio X, annuncia la chiusura di uno dei due negozi alla base della sua attività, quello nella zona industriale di Salvatronda.

L’aumento spropositato del costo dell’energia non lascia scelta. 


LA DITTA

“Sfornati d’arte” è una giovane ditta nata dall’intesa e complicità della coppia Marco Marcuzzo e Maria Rita Munisteri nel 2015, dopo l’acquisto dello storico panificio “Bosa” di Riese Pio X. Lui perito chimico e panettiere, lei responsabile del punto vendita. Affrontati con successo i primi difficili anni di imprenditorialità, l’azienda si trova oggi con l’acqua alla gola visti i costi di luce e gas ormai astronomici. Se a marzo del 2021 la bolletta del gas utilizzato per i forni era di 570 euro, a marzo di quest’anno, con l’Iva ridotta dal 10 al 5%, è volata a più di 1900 euro. E il mese scorso, nonostante la diminuzione della metratura dei locali da 115 a 90 metri cubi, la cifra da pagare era di 2300 euro. Con tre utenze complessive, il costo totale dell’energia di questa attività, nel corso di un anno, è cresciuto di ben 4500 euro: da 2500 a circa 7000. «Si è fatto il possibile per risparmiare e tagliare i costi, mettendo fuori produzione ad esempio le fette biscottate, che necessitano di più manodopera, o anche attraverso dei prestiti personali. Io per primo sto rinunciando al mio stipendio da mesi -spiega Marcuzzo– L’attività non ha ricevuto finora alcun tipo di aiuto in termini economici dal governo, tranne la diminuzione dell’Iva che in ogni caso andava in detrazione. Quindi solo cure palliative». Per questo motivo, con la chiusura dello spaccio a Castelfranco il 4 settembre, dei 10 lavoratori di “Sfornati d’arte”, tra commesse e panettieri, ne rimarranno 8. A far capire la drammaticità della situazione basta il fatto che nel negozio di Riese ben 9 giorni d’incasso al mese vanno al pagamento delle bollette energetiche. A tutto ciò si aggiunge anche l’aumento del costo delle materie prime, come la farina, il cui prezzo al quintale è salito da 0.35€ a 0.70€, ma anche di burro, strutto e condimenti vari. 


LA DIFFICOLTÀ

«Essendo una ditta così giovane non possiamo permetterci di chiudere come stanno facendo altre attività che sono nella nostra situazione. Con tutti i finanziamenti e i mutui che abbiamo aperto, dobbiamo assolutamente continuare a lavorare, anche perché amiamo ciò che facciamo -prosegue il titolare- È però a dir poco demotivante lavorare fino a 16 ore al giorno per non prendere niente, come sta accadendo a me nell’ultimo periodo». Per raggiungere dei guadagni significativi bisognerebbe vendere ogni prodotto a un prezzo almeno duplicato, cosa ovviamente impensabile ora. «I rincari sono iniziati già a ottobre 2021, ma mai avremmo pensato che potessero arrivare a questi livelli -commenta anche Matteo Guidolin, sindaco di Riese Pio X- In settimana passerò al panificio Sfornati per capire meglio la situazione». 

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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