In mongolfiera da Monaco:
peripezie per un atterraggio

Lunedì 27 Gennaio 2014 di Riccardo Masini
In mongolfiera da Monaco: peripezie per un atterraggio
ISTRANA - È stata una visione spettacolare, quella di sabato pomeriggio nei cieli, peraltro tersi, di Vedelago e Istrana. Uno stuolo di mongolfiere -inizialmente e fino ad una certa quota erano dieci, poi sei- si sono staccate e quattro hanno cominciato a ciondolare fino ad abbassarsi e planare a ridosso del centro di Istrana, in spazi idonei che si offrissero all'emergenza.



Due hanno toccato terra in un'area verde di Piazza Franceschetti, sorvolando a bassa quota anche la statale tanto da bloccare il traffico, e un'altra in via Padernelle nei pressi della cittadella dello sport, un'altra ancora in zona agricola periferica. Stessa operazione per le altre sei, ma altrove. Da "normali" come apparivano in quota, si sono rilevate gigantesche non appena toccato terra: 35 metri di altezza e altrettanti di circonferenza. Nel l’impatto con il suolo, sono stati immediatamente spenti i fuochi del gas e il cestone navetta con il suo carico di 14 bombole da 50 litri e altre di ossigeno per le maschere da indossare a certe altitudini.



Ad accogliere i due di piazza Franceschetti è accorso anche Francesco Rigato, con la figlia studentessa di lingue, che ha subito instaurato un bel rapporto. La mongolfiera di Via Padernelle è planata a neanche centro metri dall’abitazione di chi scrive. Ne sono uscite due coppie: Voller e Hanne Schilvener, Gobvein e Kavin e Holger, oltre a Szembovski Manfivecl, il "capitano". Provenivano da Rosenheim, a 35 chilometri da Monaco di Baviera, ed erano diretti al lago di Caldaro, vicino Bolzano.



Sei ore di volo, poi condizioni di ventilazione non hanno più consentito di governare gli aerostati nella direzione voluta, falsandone la rotta, ed è stato perciò deciso lo stop spettacolare in terra istranese.

Avevano chiesto il permesso di farlo dentro all'aeroporto, ma la risposta sembra essere stata di un netto «danger-verboten» (pericolo- vietato) per ragioni di sicurezza. Erano alla loro prima esperienza e conoscevano Treviso, definendola «meravigliosa, una perla di città».
Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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