Caso Astrazeneca, richiami nel caos: pronte 5mila dosi sostitutive

Domenica 13 Giugno 2021 di Mauro Favaro
Caos nei richiami dopo lo stop ad Astrazaneca agli under 60

TREVISO - Scatta la procedura d'urgenza dopo il caos AstraZeneca: l'Usl della Marca ha ricevuto ieri, sabato 12 giugno, 5mila dosi aggiuntive di Moderna, inizialmente non previste. Grazie a queste sarà possibile scongiurare il rischio che i 3.393 trevigiani con meno di 60 anni ai quali è già stata somministrata la prima dose di AstraZeneca rimangano senza richiamo dopo la decisione del comitato tecnico-scientifico nazionale di bloccare per maggior sicurezza il siero anglo-svedese per tutti gli under 60, sostituendolo anche per le seconde dosi con Pfizer e Moderna. La scelta è stata fatta in seguito al decesso di Camilla Canepa, la 18enne morta a Genova dopo la vaccinazione con AstraZeneca e il ricovero per una trombosi al seno cavernoso nella cavità cranica.

Ora si cambia. «L'arrivo delle nuove dosi di Moderna ci consente di evitare ritardi nell'avanzamento della campagna vaccinale», fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria.

I CONTRATTEMPI
Nella fase di passaggio non sono mancati dei contrattempi. Venerdì l'Usl aveva contattato i cittadini con appuntamento nella giornata di ieri per i richiami con AstraZeneca invitandoli a non presentarsi nei centri vaccinali in attesa della nota del ministero della Salute. Questa ultima, però, è arrivata nel giro di poche ore, rendendo subito ufficiale il cambio. E così nella stessa sera di venerdì i diretti interessati hanno ricevuto un altro Sms che annullava il precedente e che confermava gli appuntamenti. Già ieri, quindi, è stato possibile rimpiazzare AstraZenca. Le prime sostituzioni sono state fatte con Pfizer. Poi si procederà pure con Moderna. Si parte così con la cosiddetta vaccinazione eterologa. E alcuni studi, pur non ancora definitivi, aprono anche alla possibilità che sia addirittura più efficace della profilassi con il solo vaccino a vettore virale. «Come da indicazioni ministeriali, le somministrazioni delle seconde dosi di AstraZeneca alle persone con meno di 60 anni sono sostituite con il vaccino Pfizer o Moderna confermano dall'azienda sanitaria rimangono invariate le date e le sedi già fissate, se rientranti nell'indicazione ministeriale di somministrarle tra le 8 e le 12 settimane. Nel caso fosse stato chiesto un anticipo della seconda dose rispetto a questo intervallo, sarà necessaria la ri-calendarizzazione». I casi di variazione della data del richiamo, comunque, sono contenuti. «Di fatto non avremo la necessità di rivedere gli appuntamenti», chiarisce il direttore generale dell'Usl.

LE SCORTE INUTILI
Intanto, se da un lato le necessità aggiuntive di vaccini Pfizer e Moderna sono state coperte con l'arrivo delle 5mila dosi in più di Moderna, dall'altro una parte delle scorte di AstraZeneca già nei magazzini dell'Usl ora pare destinata a rimanere inutilizzata. In tutto ci sono poco meno di 24mila dosi. Fermo restando che non vengono più effettuate prime dosi con il siero anglo-svedese, circa 20mila trevigiani con più di 60 anni che si sono già sottoposti a un'iniezione con AstraZeneca continueranno a ricevere la seconda dose dello stesso vaccino. Per gli over 60 non sono stati sollevati problemi. «Alla fine - tira le fila Benazzi - ci resteranno in magazzino poco più di 3mila dosi di AstraZeneca». Quelle che erano destinate alle persone con meno di 60 anni, appunto. La campagna vaccinale, comunque, va avanti».

LE PROIEZIONI
Le proiezioni al 10 agosto dicono che tra vaccinati e prenotati si arriverà a una copertura complessiva nella Marca (dai 12 anni in su) pari al 69,7%. Oltre la prima soglia simbolicamente indicata per l'immunità di gregge. Tra i più piccoli, in particolare, i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, si toccherà quota 36%. Il virus, però, non è ancora scomparso. Sempre venerdì si è rivolto al pronto soccorso dell'ospedale di Treviso un 39enne con sintomi riconducibili all'infezione da coronavirus, non legati a un focolaio conclamato. Il tampone ha confermato la diagnosi. E dopo un giorno in Malattie infettive, il paziente è stato trasferito nella Terapia intensiva del Ca' Foncello. Per il momento non è intubato. La speranza è che possa uscire dalla Rianimazione entro la fine della prossima settimana.
 

Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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