Conegliano. Assolda un killer sul web per uccidere il rivale e finisce truffato: per la Procura non è imputabile

Martedì 18 Aprile 2023 di Valeria Lipparini
Assolda un killer sul dark web ma viene truffato

CONEGLIANO - Aveva cercato la soluzione ai suoi mali d’amore nel dark web. Cliccando sul sito “Murder for Hire” specializzato in omicidi su commissione, aveva assoldato un killer perchè uccidesse il rivale che aveva conquistato il cuore della sua “dama”. L’inchiesta aperta dalla Procura del Tribunale è finita con la richiesta di archiviazione e nessuna misura di sicurezza nei confronti di un giovane portatore di disabilità di Vazzola, che era stato indagato per tentato omicidio.

L’INDAGINE

Il 34enne di Vazzola non era, di fatto, riuscito ad assoldare alcun killer. Quanto, piuttosto, era rimasto vittima di una truffa che gli era costata il pagamento di 10mila euro in bitcoin per quell’omicidio su commissione. Poi era stato smascherato dall’Fbi.

La Procura ha ritenuto che l’uomo non potesse essere imputabile di tentato omicidio in quanto non ci sarebbe stata l’idoneità a commettere il reato e la pericolosità della sua manovra, in sostanza, sarebbe stata insussistente.

L’INTERVENTO DELL’FBI

L’inchiesta della Procura trevigiana era partita dopo la segnalazione dell’Fbi alla polizia postale italiana. Era emerso, nel web, un uomo che utilizzava il nickname “The Punisher2020”, con un riferimento esplicito a un personaggio dei fumetti della Marvel, per un assassinio su commissione dietro pagamento di un compenso, in due tranche. La potenziale vittima doveva essere un 45enne, imprenditore trevigiano, che aveva l’unica colpa di essere il convivente della 34enne di cui il mandante si era invaghito. I mezzo a loro due si mette il nerd 34enne, mandante dell’omicidio. Aveva rivisto la giovane per le vie del paese. La conosceva fin da quando erano piccoli e, probabilmente, gli era sempre piaciuta. Lei si ferma a parlargli. Basta questo per riaccendere un sentimento mai sopito. La fantasia fa il resto. E nella mente del 34enne, difeso dall’avvocato Paolo Pastre, si consolida l’idea che, eliminato il rivale, avrà campo libero. Lascia, però, una traccia con il pagamento online, dopo aver concluso l’accordo nel dark web. Ed è proprio questa traccia che permetterà agli investigatori internazionali di risalire a lui. «Non sarei mai andato fino in fondo. È stata una grande stupidaggine che, tra l’altro, mi è costata 10mila euro» aveva detto il 34enne. Messo alle strette dagli investigatori aveva confessato subito il suo misfatto sostenendo, però, di essere stato truffato. Circostanza che si rivelerà esatta. Il sito internet è risultato essere uno specchietto per allodole - in questo caso per chi cerca la soluzione a tutti i problemi con un colpo di pistola - senza alcuna possibilità di assoldare un vero killer che esegua quanto pattuito. È stata questa la circostanza che ha impedito al reato di materializzarsi. E che ha portato la Procura a chiedere l’archiviazione. 

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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