TREVISO L'aeroporto Canova non riaprirà in aprile.
IL QUADRO
L'assessore regionale ha ben presente i problemi legati a questa situazione: «Dobbiamo aiutare le nostre imprese - afferma - c'è un indotto legato all'aeroporto che soffre, è innegabile. Stiamo lavorando per porre rimedio. Al Governo e al ministro Garavaglia, per esempio, abbiamo chiesto di predisporre al più presto un chiaro piano vaccinale. La chiave di tutto è questa, il vaccino. La voglia di viaggiare c'è e lo dicono tante ricerche fatte. Appena sarà possibile, l'attività riprenderà come prima. Bisognerà farsi trovare pronti e in Veneto lo siamo». Intanto c'è da riprogrammare la ripartenza. Le compagnie aeree, dopo un anno di blocco praticamente totale, sono attentissime ai costi. E quando riprenderanno a volare, lo faranno scegliendo quegli aeroporti che riterranno più convenienti. Le regioni stanno quindi trattando col Governo per abbassare le tasse aeroportuali, rendendo così i costi più invitanti per i vari vettori. Treviso però può contare su un punto di forza: è stata scelta da Ryanair come sua base. E questo, in tempi così complicati, è un punto di partenza che mette al riparo da ogni pericolo.
LA RASSICURAZIONE
Il sindaco Mario Conte, che sull'apertura ad aprile ci aveva sperato, dispensa ottimismo: «La cosa principale - sottolinea - è aver messo al sicuro il futuro dell'aeroporto. Save ha confermato gli investimenti per migliorarlo, per aumentare la mitigazione ambientale e per la viabilità; Rianayr ha scelto il Canova come sua base. E i lavoratori sono in sicurezza con tutti gli ammortizzatori sociali del caso, come ribadiscono gli stessi sindacati. Per resto, a questo punto, è meglio non parlare di date e aspettare». Anche il primo cittadino ribadisce che tutto dipende dall'andamento della pandemia: «L'aeroporto riaprirà quando ci saranno i voli. Appena le compagnie annunceranno la ripartenza, il Canova riprenderà la sua attività. Adesso non saprei dire quando. Sabato scorso ero all'aeroporto di Venezia, di pomeriggio c'erano due voli in arrivo e uno in partenza. E parliamo di Venezia». Conte allarga le braccia: «Eravamo tutti convinti che a marzo il virus potesse essere non dico sconfitto, ma almeno fortemente limitato. E invece dobbiamo ancora lottare, aspettiamo che la campagna vaccinale entri nel vivo. Purtroppo dobbiamo fare i conti con i contagi e i voli, non solo a Treviso o in Italia ma in tutto il mondo, non sono ancora ripartiti come prima. Non diamo date, ma di sicuro l'attività del Canova tornerà quella di sempre». E sullo sfondo resta sempre l'altra questione, quella del Masterplan da 54 milioni. Investimenti pronti che attendono però la firma del nuovo ministro alla Transizione Ecologica. E nemmeno qui, a dire il vero, ci sono tempi certi: il progetto ha ottenuto il parere positivo della commissione Via, manca solo l'ok del ministro Roberto Cingolani. Che, ancora, non arriva.