TREVISO - La 91enne, stesa a letto con la radiolina accesa, non si è nemmeno accorta della banda che le stava svaligiando l’appartamento. I ladri hanno avuto persino il tempo di sedersi a tavola per fare una cernita dei gioielli. La sua dirimpettaia, che di anni ne ha compie ben 93 a gennaio, invece quei tre malviventi se li è trovati davanti, nell’atrio di casa, mentre usciva dal bagno con il suo deambulatore. E li ha fatti scappare. Doppio colpo nei giorni scorsi in Pescheria, nel condominio accanto al molinetto.
IL PIANO
La banda è entrata in azione nel primo pomeriggio, tra le 14 e le 16: hanno aspettato che le badanti delle due anziane avessero l’ora libera e si sono intrufolati, raggiungendo il terzo piano. «Mia zia era a letto, con la radio accesa. Non si è accorta di niente, anche se ci sente ancora bene - racconta la nipote della 91enne derubata -. I ladri hanno frugato nelle altre stanze: hanno trovato i portagioie della badante e li hanno aperti uno per uno. Si sono seduti a tavola e accanto al divano e hanno fatto la cernita: hanno portato via ori e perle». Un bottino da migliaia di euro. Ma evidentemente non era abbastanza così hanno tentato il bis nell’appartamento di fronte.
FACCIA A FACCIA COI BANDITI
Uno è rimasto davanti alla porta, a fare da polo, gli altri due sono entrati. La padrona di casa, di 93 anni, era da sola. Quando è uscita dal bagno ha visto tre persone: «Stavano frugando nei cassetti - dice e mentre racconta si aggrappa al deambulatore, con lo sguardo un po’ offuscato dietro le lenti spesse e sulle labbra un filo di rossetto -. All’inizio li ho scambiati per i miei nipoti. Ho pensato che volessero farmi uno scherzo. Poi ho capito che non erano loro. Ho detto: “Cosa fate qui? Chiamo mio figlio” e loro sono scappati». Avevano fatto in tempo ad arraffare soltanto tre medaglie, vinte dal figlio alle gare di judo. «Avranno pensato che fossero d’oro, in realtà avevano un valore solo affettivo» spiega l’uomo, seduto su una poltrona dell’ampio salotto, impreziosito da quadri e soprammobili. La madre, non sempre perfettamente lucida, non sembra spaventata dopo il raid: «Bisogna stare attenti» si limita a dire indicando la porta, dove i figli hanno appeso un cartello di monito, dopo l’incursione: «Cara mamma, la porta è chiusa a chiave per proteggerti da ladri e malintenzionati». La prima ad accorgersi del furto è stata la badante della vicina: al suo rientro ha trovato la casa a soqquadro e dei suoi gioielli neanche più l’ombra. «Per fortuna non sono entrati nella camera della zia, non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere» sospira la nipote. Il caso è in mano alla polizia, che sta passando al setaccio i filmati di videosorveglianza per identificare i responsabili. Intanto i parenti delle due anziane corrono ai ripari: «Installeremo delle telecamere davanti alla porta e solleciteremo l’amministratore di condominio per rafforzare le misure di sicurezza. Non deve succedere più».