La rivincita di Agnese: «Dopo 14 anni ho superato l'anoressia, tornare ad amarsi è possibile»

Martedì 16 Marzo 2021 di Lina Paronetto
Agnese Dall'Armellina, la donna trevigiana che ha condiviso la sua storia di rinascita
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TREVISO - «Tempo fa avrei provato vergogna a mostrare questo mio passato. Avrei avuto paura dei giudizi o dei pensieri della gente, ma ora non hanno più importanza». Comincia così il post sui social di una 27enne trevigiana, Agnese Dall’Armellina, che quella lunga parentesi della sua vita ha deciso di renderla pubblica in concomitanza con la Giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare. Abita a Fiera, Agnese. Prima parrucchiera, ora un nuovo capitolo, la pittura, nato dalla sua grande passione per l’arte. E soprattutto una lotta lunga, dolorosa, contro l’anoressia, da quando aveva 13 anni.

LA SOFFERENZA DELL'ANIMA
Quel corpo ridotto pelle e ossa dalla malattia lo mostra, pubblicando due foto. E in calce, ripercorre quella battaglia. «Ho visto e sentito l’immensa ignoranza, di tantissime persone, riguardo ai disturbi del comportamento alimentare. Per quanto mi riguarda se una persona non è a conoscenza di un determinato argomento dovrebbe solo stare in silenzio, o almeno informarsi. I disturbi alimentari sono malattie psicologiche, che fanno vivere nell’inferno il corpo e l’anima anche per lunghissimi anni». Malattie gravissime, che possono condurre alla morte. «Il fattore principale che molti criticano e non comprendono neanche lontanamente è l’immensa sofferenza che si ha dentro -scrive Agnese- una cosa oscura che logora giorno dopo giorno e cerca di distruggere lentamente la persona fino a farla scomparire.

Non sono malattie che si scelgono, non sono malattie volute, ma si diventa vittime di esse dopo traumi vissuti». «Un modo malato per non sentire più e cancellare certi dolori», scrive Agnese, che ammette: «Avevo perso le speranze, quando mi ero rassegnata a non vedere più uno spiraglio di luce, quando questa malattia mi sembrava statica, è successo qualcosa».

IL RECUPERO
Il desiderio di diventare prima o poi mamma, confida, le ha fatto riprendere in mano la sua vita. Quel corpo, per avere un bambino, andava guarito, le ferite, della mente e dell’anima, rimarginate. La 27enne racconta di aver ritrovato a quel punto la motivazione per riprendere a combattere «Con tutta la forza e l’energia che mi era rimasta dopo 14 anni». La fragilità, il senso di inadeguatezza, quel sentirsi “in difetto” che l’avevano fatta finire nel vortice, ha imparato ad apprezzarli, a valorizzarli, a manifestarli agli altri in positivo. «Ho scoperto -prosegue- quanta forza ho. Certamente la morte vincerà sempre l’ultima partita, è il decorso della vita, ma sono estremamente orgogliosa di poter dire di essere stata in vantaggio su di essa in questo nostro precedente incontro. I demoni come l’anoressia, la bulimia e tutti i tipi di disturbi alimentari, possono sembrare più forti, hanno il potere di spegnere qualsiasi luce nell’anima. Dopo anni una guarigione sembra impossibile o lontana anni luce. Invece -conclude- ci si può liberare, tornare ad amarsi è possibile, tornare a ridere è possibile ed è stupendo quando si è liberi, anche se prima poteva spaventare. È stupendo quando si accettano i propri difetti e magari alcuni si rivelano dei punti di forza. Quando succede questo, il sole si fa strada tra le nuvole e tutto diventa limpido».
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Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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