CASTELFRANCO - Andrea Stocco è finalmente in Italia.
CAMIONISTA IN CARCERE
Nella cittadina di Beni Mellal, in Marocco, Stocco si era costruito una nuova vita portandosi dietro il lavoro di carpentiere e aprendo un'attività artigianale. Ed è stato proprio un incidente mentre si stava spostando per lavoro che gli ha fatto perdere la vita. Un camion che pare fosse stracarico di cemento, stava percorrendo una delle strade principali che collegano Marrakech a Beni Mellal quando ha perso il controllo del mezzo e ha investito Stocco. La dinamica dell'accaduto è ancora da chiarire ed è sulla ricostruzione dei fatti che stanno lavorando le forze dell'ordine locali. A seguire le operazioni dall'Italia c'è un avvocato di Bassano del Grappa esperto in transazioni con il Marocco. Proprio nei giorni scorsi, grazie all'incarico conferitogli dalla famiglia di Andrea, ha ottenuto l'accesso agli atti delle autorità che hanno eseguito i rilievi e anche dell'interrogatorio dell'unico testimone dell'incidente: l'autista del camion che si trova ora in carcere. Stando ad una ricostruzione fatta da un collaboratore che lavorava nella ditta di carpenteria di Stocco, pare che Andrea avesse lasciato il suo Fiat Doblò su un lato della strada, avesse attraversato le due corsie avvicinandosi a una collinetta di sabbia e sassi spinto da un bisogno impellente. E proprio lì è avvenuto l'impatto con il camion che ha sbandato travolgendolo dopo vari tentativi di frenata. Sulla strada sono ancora ben visibili i segni degli pneumatici neri.
TRE ANNI DI ASSENZA
La notizia dell'accaduto ha colpito al cuore l'intera comunità di Castelfranco, in particolare della frazione di Treville dove Stocco è cresciuto, e quella di Resana dove si era trasferita la sua famiglia con mamma Laura Bacchin, i fratelli Roberto, Nicola, Yunes e la sorella Eliana. Andrea Stocco non faceva rientro in Italia da circa tre anni. A complicare il suo ritorno cadenzato in almeno due volte l'anno per salutare gli amici storici e passare del tempo con la famiglia, era arrivata anche la pandemia con la conseguente limitazione degli spostamenti. Ma tutti speravano di poterlo riabbracciare quanto prima. Ora l'unico desiderio che accomuna chi lo conosceva e ne conserva il ricordo, è di poterlo salutare per l'ultima volta.