Dall'incidente ubriaco allo stalking, Dan torna alla sbarra: perseguita la sorella per avere l'eredità

Venerdì 27 Maggio 2022 di Maria Elena Pattaro
Andrea Dan

SAN FIOR - Nuovi guai con la giustizia per Andrea Dan, alfiere della sicurezza stradale e già a processo per guida in stato di ebbrezza in una controversa vicenda legata a un incidente. Il presidente dell'associazione Manuela per la Sicurezza stradale andrà a processo anche per stalking nei confronti della sorella, che abita a San Fior, nella casa accanto alla sua.

Il motivo? L'avrebbe perseguitata per farsi dare la parte di eredità lasciata dal padre e che a suo dire gli era dovuta. Ieri mattina, 26 maggio, il gup Gianluigi Zulian ha deciso il rinvio a giudizio di Dan, difeso dall'avvocato Stefano Pietrobon. Il 57enne, convinto che il padre non avesse diviso in modo equo i propri averi (circa 500mila euro) se la sarebbe presa con la sorella, che si è costituita parte civile con l'avvocato Paolo Pastre. Offese, appostamenti, danni alle piante di casa: queste le azioni persecutorie di cui la sorella sarebbe stata vittima tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2021.

«Siete dei ladri, dei banditi. Voglio tutto quello che mi spetta» - le ingiurie che l'imputato avrebbe indirizzato quotidianamente alla sorella e alla sua famiglia, piazzandosi davanti al cancello di casa. Tanto che la donna, che nel tentativo di calmarlo gli avrebbe ceduto un terreno, non sarebbe più uscita di casa da sola per timore di imbattersi nel fratello. Dan è implicato anche in una vicenda che lo vede accusato per guida in stato di ebbrezza. A ottobre del 2018 era stato trovato incosciente a San Vendemiano incosciente sul sedile del passeggero di un'auto semidistrutta. Dan ha sempre sostenuto che al volante ci fosse un giovane marocchino, che lui ha a sua volta denunciato. Ma la pubblica accusa è convinta del contrario.
 

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