Insieme da 73 anni, l'ultimo San Valentino di Enzo e Delfina

Giovedì 18 Febbraio 2021 di Elena Filini
Insieme da 73 anni, l'ultimo San Valentino di Enzo e Delfina
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PONTE DI PIAVE Il mazzo di rose e il nastro rosso per l'ultimo San Valentino.

Quello che suggella un amore lungo 73 anni, in cui è ormai impossibile distinguere la vita che è stata prima. Ci sono amori che nascono eterni. O forse eterni lo diventano grazie alla pazienza, al coraggio e alla buona sorte. Per Enzo e Delfina è stato così. Si sono incontrati giovanissimi, hanno condiviso l'avventura dello studio fotografico e delle onoranze funebri. E oggi che Enzo sta morendo, sente la forza vitale di Delfina. Che non lo abbandona mai, china sul letto per una carezza, un abbraccio, e tante dolci parole. Lui ha 97 anni, lei 95. Hanno avuto il privilegio di una vita lunga e la fortuna di una salute di ferro. Proprio per questo stupisce vedere Enzo a letto e senza forze. Ma il cerchio della vita ci ricorda che i corpi non sono eterni. Forse lo sono le anime. 


IL LEGAME

Hanno diviso tutto: la fatica e il lavoro. «Sono partiti presto dalle campagne trevigiane. Mio padre voleva vivere grazie alla fotografia e la mamma lo ha seguito per tutto il Nord Italia. A Milano e poi a Torino, finchè non hanno guadagnato un certa indipendenza economica. Solo allora sono rientrati alla base, hanno costruito la loro casa e il negozio Foto Enzo» racconta il figlio Maurizio Radicula. Sono stati anni belli: di feste di famiglia, comunioni eventi felici. Anni in cui il digitale non era ancora nei radar e i ricordi passavano attraverso le stampe fotografiche. Instancabile e sempre presente, Enzo era non solo il fotografo di Ponte di Piave, ma di tutto il territorio. Fino all'idea di abbinare le onoranze funebri. Incontrando così il dolore e le necessità delle famiglie che si sono affidate per generazioni a lui nel momento del dolore. La passione e la professione sono passati al figlio Maurizio, che ha seguito presto il padre nell'attività. Ma la vera stella polare è sempre stata Delfina. Presente, viva, polo d'attrazione della famiglia. Enzo amava sottolineare i traguardi di quel fortunatissimo matrimonio. E a ogni giro di boa importante c'è una torta, un ristorante, un'occasione di festa con i due figli, i nipoti e i pronipoti. Sembravano invincibili Enzo e Delfina. Prima sulle loro macchine (hanno avuto la patente fino a pochissimi anni fa) e poi in sella alle loro biciclette. Perché la priorità era sempre quella di rivendicare la propria indipendenza. La sorte ha assistito la coppia anche durante la pandemia: nessun contagio, nessuna criticità. Poi, dieci giorni fa, il sogno irrealizzabile del sempre inizia a mostrare qualche crepa. 


LA MALATTIA

Enzo cade accidentalmente dalla bicicletta, viene portato all'ospedale. Ed è lì che i medici scoprono una patologia nascosta, che aveva marciato in parallelo senza mostrarsi per molti anni prendendosi a poco a poco il corpo di Enzo. Enorme la sorpresa per tutti: nessun sintomo e nessun malessere prima di allora. Ed ecco che Delfina sceglie per tutti, con il consenso dei figli. «All'ospedale no. Enzo resta qui nella sua casa, con me». I medici e i volontari dell'Advar vengono ogni mattina. E lei è lì placida, seduta sulla sedia vicino a letto. Gli tiene la mano, gli parla, lo accarezza. I figli si avvicendano per dare un sostegno alla madre, ma lo fanno con grande discrezione. «Ha scelto di non muoversi da qui, e i medici ci hanno consigliato di lasciarle fare quello che si sente. A lui basta vederla per sorridere» continua Maurizio. Avranno ancora tante cose da dirsi, e tante da ricordare. Hanno una vita insieme da concludere non sprecando neppure un istante. Una vita che, proprio perchè bella e fortunata, è difficile da lasciar andare via. Vogliono amarsi fino alla fine, e farlo a modo proprio. Come in questo ultimo dolcissimo San Valentino. 

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