Alzheimer, la storia della mamma del sindaco: malata ma non ha dimenticato l'amore

Domenica 24 Ottobre 2021 di Lucia Russo
Alzheimer, la storia della mamma del sindaco: malata ma non ha dimenticato l'amore

SAN ZENONE - Mente annebbiata, contorni sfumati, le persone di sempre che improvvisamente diventano estranee e poi l'amore, come un faro, sicuro, potente e indissolubile. «L'Alzheimer aveva portato via a mia mamma molti ricordi ma non l'amore. Quando le chiedevamo mamma ci vuoi bene?, lei rispondeva sempre di sì», ricorda commosso il sindaco Fabio Marin.

Ed è proprio l'amore unito all'annebbiamento, alla mancanza di ricordi che vengono raccontati e mostrati da dentro, dalla testa di una persona malata di Alzheimer, dalla testa di mamma Gilda. 


IL LAVORO

Si intitola Non ti scordar di me, un cortometraggio che racconta la storia della mamma del sindaco e che dura solo 12 minuti. E' un viaggio catartico attraverso la scomparsa di sé con la precisa volontà di mostrare come l'unico strumento per alleviare la sofferenza sia l'amore. Sarà presentato giovedì alle 20.30 al centro polivalente La Roggia di San Zenone. Nel corto viene raccontata la storia degli ultimi 10 anni di vita di Gilda, una donna che ad appena 52 anni si trova a fare i conti con la malattia che aveva suo padre e la affronta con grande consapevolezza. «Ha scoperto mamma di averla ricorda il sindaco Una sera eravamo a tavola e lei ci ha detto che qualcosa non andava e che avrebbe fatto delle visite. Suo papà è morto di Alzheimer e quando lei ha iniziato a rendersi conto che aveva dei comportamenti analoghi si è allarmata. Preparava la tavola e non lo ricordava, lasciava il gas acceso, si dimenticava di aver detto delle cose e le ripeteva l'istante dopo. Era consapevole di quello che le stava accadendo. E' andata a Montebelluna, ha fatto visite, è tornata a casa e ha comunicato a tutta la famiglia: Ho la stessa malattia del mio papà». 


GLI AIUTI

Da lì la famiglia Marin si è attivata per cercare di aiutarla chiedendo consulti e pareri anche a Renza Ferello, presidente della Federazione Veneta Solidarietà Alzheimer, che ha fatto conoscere loro il dottor Carlo Gabelli, tra i massimi esperti. «Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. Io avevo solo 22 anni e lei solo 52. Quando una persona ha l'Alzheimer è un po' come se ce l'avesse tutta la famiglia. A volte ero lì con mia mamma, parlavamo e dopo ore lei mi diceva Ah, ma ci sei anche tu qui. Cose pesanti da vivere. Noi l'abbiamo sempre seguita molto, soprattutto mia sorella e mio papà che per 10 anni è stato la sua ombra. Per me, lui è un eroe, se c'è una persona che mi ha insegnato cosa significa amare davvero, è lui». Gilda è mancata nel 2018 a causa di un tumore, circondata dall'amore. Lo stesso amore che lei ha donato.  La visione del corto, già vincitore della menzione speciale al Festival Visioni dal Mondo di Milano, sarà anticipata da interventi del dottor Maurizio Gallucci, direttore del Centro disturbi cognitivi e demenze dell'Ulss 2, la dottoressa Desy Meneghello, psicologa psicoterapeuta dell'associazione Alzheimer di Riese, Roberta Valentini, presidente dell'associazione Arcobaleno per l'Alzheimer, Ferello e Marin.

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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