La grande adunata. Onori, cerimonie: tutto l'orgoglio alpino

Domenica 17 Giugno 2018 di Claudia Borsoi
La grande adunata. Onori, cerimonie: tutto l'orgoglio alpino
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VITTORIO VENETO - L'alzabandiera, le foglie sull'albero del ricordo nel Bosco delle Penne Mozze, la lampada della pace portata a piedi fino alla Cattedrale di Ceneda, la cittadella militare rievocativa e il conferimento della cittadinanza onoraria all'Associazione nazionale alpini. Un sabato scandito da commemorazioni nel segno della pace per il Raduno Triveneto Alpini. Un secondo giorno che ha visto migliaia di penne nere arrivare in città (sono 60mila quelle previste oggi dalla Prefettura), accamparsi nell'area Fenderl e nelle zone verdi lungo la ciclabile del Meschio, grandi tricolori che abbelliscono le case (uno maxi è stato posizionato sulla facciata di uno dei condomini di Vittorio 2 dal negozio Favole), auto d'epoca che si trasformano in cappelli alpini e striscioni sulle finestre che danno il benvenuto alle penne nere.
 
PRIMA TAPPA
L'alzabandiera alle 8.30 in piazza del Popolo è stato come sempre molto partecipato. Poi in centinaia si sono spostati a Cison di Valmarino, nel Bosco delle Penne Mozze, dove sono state scoperte le cinque foglie delle sezioni Trivenete (Trieste, Trento, Vicenza, Verona e Gemona) ancora mancati sull'albero del ricordo che campeggia tra le 2.404 stele in memoria degli alpini della provincia di Treviso caduti in servizio e in guerra. Una ventina i vessilli presenti. Poi da qui, alle 11, è partita la lampada votiva della pace, portata dai giovani del 3. Raggruppamento fino a Vittorio Veneto, in memoria dei 2.400 alpini ricordati nel bosco. Nel frattempo, alle 12, in centro nel parcheggio multipiano a lato delle poste, veniva inaugurata la cittadella militare rievocativa, con un centinaio di figuranti in costumi d'epoca che hanno allestito accampamenti militari e ospedali da campo del primo e secondo conflitto mondiale che possono essere visitati anche oggi.

CITTADINI ONORARI
Alle 15, nel Museo della Battaglia, gli alpini hanno ricevuto la cittadinanza onoraria della città. Prima della cerimonia in piazza, l'arrivo della lampada della pace sulle note della Fanfara di Borsoi e scortata dai muli del Reparto Salmerie che al mattino avevano avuto come ospite nel giardino di Casa San Raffaele Iroso, ultimo mulo alpino. Poi al piano nobile la cerimonia istituzionale che ha confermato quanto mesi fa aveva votato all'unanimità il consiglio comunale («uno dei più belli che ho presieduto» ha rimarcato il presidente del consiglio Silvano Tocchet): la cittadinanza onoraria all'Associazione nazionale alpini. «Da sempre ha sottolineato nel suo discorso il sindaco Roberto Tonon- la popolazione identifica gli alpini per il loro senso di appartenenza al Paese, per altruismo e generosità. Mai in città si è visto un così alto clima di affetto, tanto che Vittorio Veneto sta riscoprendo la propria identità». E quanto alle scritte contro gli alpini, Tonon le ha definite «gesti banalmente dimostrativi al limite del ridicolo».

OSPITI ILLUSTRI
Tanta emozione da parte del presidente nazionale dell'Ana Sebastiano Favero nel ritirare la cittadinanza onoraria dedicata «a quei ragazzi che con cuore, cento anni fa, hanno dato la loro vita per l'Italia e a quanti oggi difendono la pace». «A Vittorio Veneto finisce la guerra e inizia la pace» ha rimarcato il generale Claudio Mora, sottocapo di stato maggiore. «Questa cittadinanza la stiamo consegnando a tutti gli alpini d'Italia e penso sia il caso di riproporre la leva obbligatoria» l'auspicio dell'assessore regionale Federico Caner.

COLLEGAMENTO COL LIBANO
Poi il collegamento con il Libano, dove opera la Brigata alpina Julia. «Pochi sanno di queste operazioni per il mantenimento della pace» non ha nascosto Favero. Dal Libano il generale Fabbri ha spiegato l'impegno delle truppe italiane: «Stiamo lavorando per la pace, diamo supporto alla popolazione e supporto alle forze armate libanesi nella formazione. La popolazione ci vuole bene». «Voi siete il bello e il buono dell'Italia, voi siete quelli che fanno scoppiare la pace» le parole del sindaco volate in Libano. Al termine il tradizionale scambio di doni, con la sezione Ana Vittorio Veneto che ha consegnato alla città una medaglia coniata per l'occasione. E poi dal presidente Favero un plauso al vittoriese Francesco Introvigne: «Ti sei impegnato, hai dato il cuore». E lui: «È merito della squadra che mi affianca».
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