Alessia alla finale di Mr. Olympia a Las Vegas tra le migliori bikini pro al mondo

Lunedì 17 Gennaio 2022 di Carlo Malvestio
Alessia Facchin
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MONTBELLUNA - L'universo sportivo è talmente ampio e variegato che, spesso, capita di doversi imbattere in discipline di cui magari fino a qualche minuto prima non si era nemmeno a conoscenza dell'esistenza. Ad Alessia Facchin, per esempio, capita spesso di dover spiegare ciò che fa, ovvero la bikini professionista nella International Federation Bodybuilding e Fitness. Alessia 27enne di Montebelluna, nel 2021 è stata tra le migliori al mondo in quello che fa e la conferma è il fatto che nella finale di Mr. Olympia a Las Vegas, la competizione internazionale più prestigiosa, abbia chiuso al 14° posto, per quello che è il risultato migliore in assoluto per un'atleta italiana.
«Siamo delle modelle più toniche spiega Alessia -.

Veniamo valutate in modo estremamente soggettivo sul canone di bellezza, portamento, eleganza, proporzioni, con una routine in cui mostriamo il nostro corpo. Dobbiamo avere una forma a clessidra, rispecchiando la massima sinuosità della categoria. Il Mr. Olympia è il sogno di ogni bikini professionista. Lavoriamo duramente proprio per questo obiettivo e per arrivare a rendere al massimo sul palco in cui sfiliamo. Sto lavorando per presentare una versione di me migliorata e perfetta in ogni aspetto, limando le lacune delle precedenti comparse on stage e lavorando soprattutto su quanto richiedono i capi giuria».


LA TRASFERTA

Il percorso per arrivare alla finale, però, è stato tutt'altro che banale, perché Alessia è dovuta restare per diversi mesi negli Stati Uniti per gareggiare e guadagnare il punteggio necessario per l'evento clou, Mr. Olympia, al quale ha partecipato per il secondo anno consecutivo.
«Sono partita per gli Stati Uniti a fine marzo continua Alessia -. Ho trascorso un periodo di 15 giorni per la quarantena in Messico e poi è finalmente cominciata la tournée di gare. Prima tapa la Wasacht Warriors a Salt Lake City, dove ho esordito con il mio nuovo coach centrando un buon 4° posto. Da quel momento abbiamo sfilato ogni settimana, o massimo 15 giorni, e in uno dei palcoscenici più prestigiosi, quello di Pittsburgh Pro, mi sono piazzata al secondo posto. La settimana seguente, al St.Louise Pro, mi sono piazzata ancora seconda per un solo punto, mentre a New York Pro ho chiuso in top 10, prima di vincere finalmente in una nuova prova a St.Louise e chiudere la prima parte di stagione con un altro secondo posto a Milwaukee. Dopodiché sono tornata in Italia per ultimare la preparazione e tornare nuovamente oltreoceano, dove ho chiuso Mr. Olympia con un ottimo 14° posto».


IL CONCORSO

Il Mr. Olympia venne ideato e creato dall'imprenditore canadese Joe Weider nel 1965, per dare il giusto palcoscenico ad uno sport, il culturismo, che non era mai decollato fino ad allora. La disciplina si è poi suddivisa in varie categorie col passare degli, alcune più muscolari, altre meno. Una gara di Bikini Olympia, che è quella che maggiormente esalta la femminilità delle partecipanti, viene valutata da giudici appositamente nominati e addestrati i quali, situati nelle prime file sotto al palco, valutano proporzioni, simmetrie, volumi, definizione, inserzioni muscolari di ogni singolo concorrente e l'atleta che rispetta al meglio questi canoni vieni proclamata vincitrice. La competizione è composta da pre-gara (pre-judging) che di solito viene disputato il venerdì sera dell'Olympia Weekend. Le atlete vengono introdotte e presentate una alla volta dal presentatore ed effettuano una routine con sottofondo musicale di 60, con una serie di pose obbligatorie che mettono in mostra la tonicità del corpo.


REGOLE FERREE

Mantenere il proprio corpo con un tale livello di tonicità vuol dire seguire delle regole ferree da tutti i punti di vista: «In questo momento ho trovato un equilibrio che mi rende felice, mi permette di fare ciò che amo e di crescere con ogni nuova esperienza che vivo. In questo sport, credo che la cosa più complicata per molti sia mantenere un regime alimentare molto restrittivo continuando a condurre uno stile di vita normale. Per fortuna, dopo anni che mi impegno in questa disciplina, la dieta e la condizione di una vita normale sono una routine che non pesa affatto».
In Italia sempre più ragazze si stanno avvicinando alla disciplina: «Sono fiduciosa e spero tanto che anche con il mio esempio, continui a crescere e diventare un bel punto di riferimento per la nostra nazione, così come lo è per gli Stati Uniti».

 

Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 11:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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