Alessandro Benetton: «Ecco perché ho detto no alla mia famiglia»

Giovedì 9 Gennaio 2020
Alessandro Benetton
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«Siamo abituati ad associare la parola No a  qualcosa di negativo, ma se state cercando di costruire qualcosa, che sia una carriera o un'impresa, sappiate che forse i No che direte saranno più importanti dei Sì».
A parlare così è Alessandro Benetton nella nuova puntata della rubrica video "Un Caffè con Alessandro", che sarà online oggi sulle sue piattaforme social (Linkedin, Youtube, Facebook e Instagram).
 



Il fondatore e presidente di 21 Invest, ormai imprenditore-influencer, nonchè esponente di rilievo della seconda generazione della famiglia di Ponzano Veneto a capo di uno dei principali gruppi imprenditoriali italiani, sceglie ancora una volta il web per lanciare un suo messaggio importante. Un messaggio che, in questo caso, affronta anche il tema dei suoi rapporti con il gruppo, controllato con quota paritarie dalle famiglie dei quattro fondatori ( Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo). Nel nuovo video Alessandro sottolinea e rimarca l'importanza dei No che lo hanno portato ad essere un imprenditore indipendente e lontano dagli schemi del gruppo. E ricorda, in particolare, i No alla famiglia d'origine che sono stati determinanti per diventare oggi uno dei protagonisti europei del private equity. Concetti importanti e parole non casuali che, inevitabilmente, susciteranno commenti e interrogativi sui rapporti presenti e futuri tra Alessandro e il resto della dinastia veneta.
FILOSOFIA
Oggi l'attività di Benetton, che rappresenta il ramo famigliare del padre Luciano nel consiglio d'amministrazione di Edizione, la holding capofila del gruppo di Ponzano, è fortemente concentrata su 21 Invest, una delle più importanti realtà del private equity, da lui creata nel 1992, all'età di 28 anni, e rivolta in modo particolare alla valorizzazione delle medie imprese. La filosofia è quella di individuare aziende promettenti, acquisirne una quota per poi farle crescere e cederne in seguito le quote. Tra le società entrate nel portafoglio di 21 Invest ci sono realtà molto note come Forno d'Asolo, Pittarosso o la Sifi, leader nell'oftalmologia.
Nel corso della sua storia 21 Invest ha completato più di 100 investimenti e raccolto risorse per oltre 2 miliardi di euro presso investitori istituzionali italiani e internazionali. Attualmente il gruppo gestisce cinque fondi chiusi, per un patrimonio complessivo intorno a un miliardo di euro. Le partecipazioni in portafoglio sono 27 con un fatturato aggregato di 1,8 miliardi, un margine operativo lordo complessivo da 195 milioni e oltre 11 mila dipendenti.
 

Ultimo aggiornamento: 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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