Alessandra Drusian, dai Jalisse a "Tale e Quale": «Sono un diesel, non mi fermo»

Venerdì 31 Gennaio 2020 di Chiara Pavan
Alessandra Drusian, l'altra metà dei Jalisse, nei panni di Annie Lennox a "Tale e Quale" su Raiuno
ODERZO Si è divertita un mondo a “giocare” con Joey Tempest, agitando e scuotendo i riccioli biondi proprio come il frontman degli Europe nel celebre video di “The final coundown”. «Ho pensato mi partissero i cervicali, con tutto quel muovere la testa, i capelli». Una risata divertita, Alessandra Drusian si gode ancora il meritato successo delle sue performance a “Tale e Quale”, lo show su Raiuno condotto da Carlo Conti che l’ha vista calarsi nei panni di mostri sacri della canzone - da Annie Lennox ad Celine Dion passando per Mina, Anna Oxa e Loretta Goggi - dimostrando grandi qualità interpretative. Qualche assaggio delle sue performance tv animerà “Il Gran Gala di Pattinaggio Artistico” in programma sabato 16 febbraio (ore 21) e domenica 17 (alle 18) al palasport di Oderzo, che accoglierà Alessandra e l’altra metà dei Jalisse, il marito Fabio Ricci, come guest star. «Canteremo ”Fiumi di parole”, che non può mancare, è il nostro marchio di fabbrica - aggiunge Alessandra - Ma ci sarà anche il nuovo singolo “Ora”, e poi qualche sorpresa. In realtà vogliamo ringraziare gli opitergini per il loro grande sostegno mentre partecipavo a “Tale e Quale”, mi hanno davvero commosso».
Un’esperienza impegnativa lo show su Raiuno.
«Da tachicardia. Anche per le canzoni che sembravano facili. Come cantare “Hart of glass” dei Blondie, la cosa più difficile era imitare lo sguardo, renderlo vivo, seducente ma nello stesso tempo ingenuo e innocente».
Anna Oxa e Celine Dion: sembravano cloni.
«Mi sono anche molto divertita. Bisogna dire che l’equipe al trucco era pazzesca. Bravissima. Mi hanno detto che ho un viso che si adatta a qualsiasi maschera».
Com’è stato entrare nei personaggi?
«Mi guardavo ore e ore di video, interviste, concerti. Nel giro di poco tempo dovevo impadronirmi di tutto».
E interpretare Loretta Goggi davanti alla diretta interessata?
«Ero morta di paura, mi sono ritrovata a scendere le scale vestita come lei e cantare “L’aria del sabato sera”, e fortunatamente non la solita “Maledetta primavera”. Loretta è stata carinissima, poi mi ha abbracciata e ringraziato».
E con Mina? Anche la Goggi l’aveva imitata.
«È stata difficilissima, mi hanno fatto persino indossare il vestito portato quando aveva cantato “Grande grande”. Quando l’ho visto ho pensato: stavolta muoio proprio».
Quale personaggio l’ha messa più in difficoltà?
«Adele, non sono riuscita a focalizzarla bene, non la sentivo mia. Meglio Annie Lennox. Lei è pazzesca: occhi magnetici, denti bianchissimi, una grande artista ed interprete. Con Blondie è la mia preferita. Anche perché non ho dovuto mettere tante protesi per trasformarmi».
Protesi?
«Eh sì, quando cominci l’avventura “Tale e quale” prendono un calco del viso, poi creano le protesi da applicarti a seconda del personaggio: guance, mento, naso, fronte, palpebre. Per Adele era tutto doppio, comprese le ciglia finte lunghissime, per fare la Zanicchi mi hanno ingrassato».
La tv ormai vi reclama, “Tale e quale“, “Ora o mai più”, le ospitate in più programmi.
«È vero, siamo impegnatissimi, non riesco a disfare le valige».
E Sanremo ve lo siete guardato?
«Quest’anno non sono riuscita a gustarmelo come di solito faccio. Penso che in questi ultimi anni ci si stata un’evoluzione nella musica e nei testi. Poi si ripete sempre la stessa storia, qualcuno vince e viene subito attaccato, come è accaduto con noi. Noi abbiamo vinto, abbiamo fatto il nostro lavoro, e all’epoca non c’era il televoto ma due giurie che in sintonia ci hanno portato alla vittoria. Punto e basta. Questo vizio di fare polemica a fine festival sul vincitore non ha senso».
Vi sono voluti più di vent’anni per dimostrare all’Italia che ha una voce bellissima
«Già, troppi. Ma ora stiamo lavorando ai live. Siamo partiti con i ragazzi di “Ora e mai più” da Ascoli Piceno, poi si vedrà. Nel frattempo stiamo lavorando al nuovo album.
La Marca cosa è per voi?
«È casa mia. Ho trasportato Fabio in questo Veneto, ma non c’è verso che riesca a parlarlo. Gli piace, ha un sacco di amici, a Oderzo conosce più persone di me».
Tra voi due, Fabio è il più...
«Creativo, il più pazzo. Lui è l’artista, io sono la ragioniera. Lui mi trascina, è sempre stato così. Io sono un diesel, lui va a benzina e corre».
Siete insieme da più di 26 anni: il segreto?
«La formula magica è che non ci sono ingredienti. Stiamo bene insieme da 26 anni, mai chiedersi cosa c’è dietro. Deve andare avanti tutto naturalmente».
 
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