Alain Valle. Rallysta milionario ma col sussidio statale: tre Ferrari, Rolex e vita extra lusso

Venerdì 17 Luglio 2020 di Serena De Salvador
Alain Valle. Rallysta milionario ma col sussidio statale: tre Ferrari, Rolex e vita extra lusso

TREVISO - Tre Ferrari e quatto auto di grossa cilindrata del valore di circa 7 milioni, ma anche un Rolex da 8mila euro. Un patrimonio invidiabile per chi fino a fine 2018 ha beneficiato di un sussidio statale di 600 euro mensili perché disoccupato. Sono parte dei beni sequestrati ad Alain Valle nel corso delle sette perquisizioni eseguite mercoledì 15 luglio dalla polizia stradale di Treviso con la collaborazione dei colleghi di Padova, Catania e Venezia.

I PROVVEDIMENTI
Importante la mole di incartamenti relativi alle vetture rubate e rivendute: finora ne sono state rintracciate undici e sequestrate fisicamente sette, ma si teme possano essere almeno altre dieci, tanto che un filone d'indagini si sposterà ora verso l'Austria. Il giro illecito è venuto a galla grazie alle lungaggini segnalate dai clienti che per mesi hanno atteso le immatricolazioni. Ad allungare i tempi erano i numeri di telaio già regolarmente associati a veicoli italiani, mentre nel caso di codici liberi le truffe potrebbero essere andate a buon fine senza che le vittime se ne siano ancora avvedute. Sul conto del Valle infatti in poco più di un anno si sono registrati movimenti per oltre 300mila euro e suo carico sono stati sottoposti a sequestro preventivo 2.800 euro in contanti, il Rolex e sette veicoli tra cui tre Ferrari: una Testarossa, una F50 e una Enzo Ferrari. Valle è inoltre stato interdetto per un anno dall'esercizio di attività professionali e imprenditoriali poiché utilizzava i proventi delle truffe per aprire la nuova Am Motorsport, trasferita da Monselice a Povegliano. Le perquisizioni a carico del 36enne si sono svolte in tutti gli immobili di sua pertinenza, incluso l'hotel Alle Terrazze di Villorba dove si era trasferito.

IL PASSATO
Il nome dei Valle nel Trevigiano è indissolubilmente legato al mondo dei motori. Motori che hanno portato prima Fabio il padre e poi Alain agli allori grazie alle corse, ma anche al baratro delle condanne e dei procedimenti penali. Il figlio prima di gestire la filiera italo-ceca del riciclaggio degli usati era già rimasto invischiato in alcuni affari illeciti nella compravendita di auto. Alain ha però anche vissuto in prima persona le glorie delle competizioni, primeggiando nel rally e nelle gare di auto storiche proprio al fianco del padre, da cui ha ereditato passione e bravura. I due correvano nel Team Form, che faceva capo proprio all'oggi 36enne. Del genitore tuttavia ha seguito le orme anche al di fuori della legalità.
abio infatti nell'ottobre 2014 era stato arrestato finendo rinviato a giudizio l'anno successivo per un giro di fatture false da 25 milioni con 5 milioni di Iva evasa al Fisco con Marco Bortoluzzi, che gli era valso il sequestro di numerosi bolidi da collezione, ma i suoi guai giudiziari erano iniziati già negli anni Novanta con una serie di accuse per bancarotta e appropriazione indebita. Celebre l'episodio risalente al 2012, quando la moglie durante un alterco prese a badilate una delle sue preziose Ferrari. Nel 1995 invece il dramma dell'uscita di strada sulla Marmolada quando, durante le prove di una corsa, falciò uccidendola una ragazza.

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 12:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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