Aggressore del Sentiero degli Ezzelini, le donne ora hanno paura: «Percorso più corto e cellulare in mano»

Sabato 6 Agosto 2022 di Vera Manolli
Le donne sul sentiero degli Ezzelini ora hanno paura dopo l'aggressore di 28 anni

CASTELLO DI GODEGO - «Ora porto sempre con me il cellulare». Paola abita vicino alla zona delle aggressioni multiple e il Sentiero degli Ezzelini lo frequenta spesso. Anche lei, come Elisa, una ragazza 17enne, e tante altre donne, conosce ogni angolo del percorso che utilizza per delle passeggiate o per portare a spasso il cane. Non a caso lungo il sentiero, che si dipana per 40 chilometri seguendo il ritmo lento e le anse dei torrenti Lastego e Muson, è facile incontrare uomini e donne di ogni età, runners e ciclisti. Ma questo non ha affatto scoraggiato il 28enne che ha tentato di violentare 5 donne prendendole a calci e pugni quando si sono sottratte alle sue attenzioni.

Grazie anche alle telecamere di videosorveglianza che si trovano vicino al campo da calcio è stato possibile monitorare gli accessi al sentiero e questo ha permesso di individuare il molestatore.


PIU' TELECAMERE
«Dopo questo brutto episodio ci siamo messi subito a disposizione dei carabinieri - dichiara il vicensindaco di Godego Enrico Barichello - abbiamo fornito le immagini delle telecamere alle forze dell'ordine e tra l'altro abbiamo già in progetto di potenziare la videosorveglianza proprio per dare una sicurezza in più agli utenti che frequentano il sentiero». Ieri il paese si è svegliato sotto choc: «È la prima volta purtroppo che succede un episodio di questa gravità -racconta il vicesindaco- siamo vicini alla donna pestata e alle altre che sono riuscite a cavarsela, questo è un episodio davvero gravissimo». Elisa porta a spasso il cane sdraiato nel cestino della sua bicicletta. Quasi tutti i pomeriggi fa la sua passeggiata e dopo una breve malattia finalmente ieri pomeriggio ha potuto riprendere la sua routine. In paese però il tam tam l'ha raggiunta e anche lei come altre donne ora si guarda bene le spalle. «Anche se non mi è mai successo di essere stata importunata -racconta la donna- adesso che ho saputo di queste aggressioni la sera ho paura». «Quando devo passare di qua cerco di andare sempre con qualcuno per mia sicurezza personale - spiega invece una ragazzina di 17 anni - altri percorsi verso il centro sono più tranquilli». Anche Paola ieri pomeriggio, 5 agosto, portava a spasso il cane e ha saputo delle aggressioni attraverso il messaggio di un collega. «Di solito non esco mai con il cellulare però ora lo porto con me» dice.


ANSIA E VULNERABILITA'
Con il cane al guinzaglio la donna prosegue la sua passeggiata, ma lo sguardo tradisce una certa ansia: ogni fronda, ogni arbusto, sembrano poter nascondere un pericolo, anche se il maniaco di fatto è stato assicurato alla giustizia e l'incubo sembrerebbe risolto. Ma nel cuore di ogn'una di queste donne resta, al di là del caso specifico, un senso di vulnerabilità che spesso trova riscontro anche nei fatti di cronaca, nelle violenze gratuite, nei femminicidi. Per questo l'amministrazione mette a disposizione delle vittime di violenze domestiche o a sfondo sessuale lo Spazio donna attivo in Comune ogni martedì dalle 15.30 alle 17.30. «È uno spazio che si occupa delle donne a 360 gradi - commenta l'assessore ai servizi sociali Michela Candiotto - ci occupiamo di tutte le problematiche dalla violenza ai divorzi e ai bambini».

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Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 12:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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