Carcere di Santa Bona a Treviso, agente della polizia penitenziaria aggredito da due detenuti

Lunedì 23 Gennaio 2023 di Maria Elena Pattaro
Aggressione ad un agente della polizia penitenziaria da due detenuti

TREVISO - Due detenuti aggrediscono un agente di polizia penitenziaria. Prima lo minacciano con un manico di scopa spezzato e reso appuntito per farsi aprire il cancello della sezione. Poi il più facinoroso gli sbatte la testa con violenza contro il portone. Trauma cranico e due giorni di prognosi per il giovane agente, sui 30 anni. Anno nuovo, problemi vecchi per il carcere di Santa Bona, che non conosce pace. L'ultimo anno è stato segnato dalla rocambolesca evasione del pericoloso criminale albanese Edison Pula (fuggito a giugno e tuttora ricercato in tutta Europa), da alcune risse tra fazioni di detenuti finite a punti di sutura, e dalla rivolta nella sezione minorile, dove i ragazzi avevano incendiato dei materassi rischiando di trasformare la casa circondariale in una trappola mortale. Ieri mattina, 22 gennaio, un nuovo allarmante episodio.


Un'escalation di violenza dentro il carcere di Santa Bona

La violenza è esplosa verso le 9 nella sezione ex articolo 32 (celle chiuse), quella maggiormente a rischio perché lì sono ristretti i detenuti più pericolosi. Due di loro hanno minacciato l'agente che sorvegliava il piano, puntandogli contro un'arma rudimentale. Ricavata spezzando il manico di una delle scope date in dotazione per tenere pulita la cella. L'agente era da solo e avrebbe assecondato la richiesta dei due detenuti visto che in quel momento era possibile uscire dalla sezione, secondo quanto riferiscono i sindacati di categoria. Ma non è bastato a evitare la violenza: uno dei due detenuti, di origine straniera, si è avventato contro l'agente e gli ha sbattuto con forza la testa contro il portone d'ingresso, mentre il complice lo incitava. L'autore dell'aggressione non sarebbe nuovo a eccessi di questo tipo. Il 30enne in divisa ha avvertito i colleghi, intervenuti per ristabilire la calma. L'agente è poi andato in pronto soccorso per gli accertamenti del caso. Qui i medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico guaribile in due giorni.

L'allarme e il nodi del carcere 

Se da un lato le conseguenze ai danni dell'agente sono fortunatamente di lieve entità, dall'altro l'episodio di ieri mattina riaccende i riflettori sulle pecche della casa circondariale trevigiana, afflitta dalla carenza di personale, dal sovraffollamento di detenuti e da strutture non adeguate agli standard di sicurezza, come hanno più volte ribadito i sindacati. «È solo grazie all'intervento e all'alta professionalità del personale che la situazione non è precipitata» afferma Nicolino Budano, segretario Regionale della Uil Pa, polizia penitenziaria del Veneto. «Quella delle aggressioni in danno al personale in servizio negli istituti penitenziari costituisce una delle problematiche più difficili. È ormai in costante aumento - aggiunge -. Non vogliamo creare allarmismi o strumentalizzare gli episodi ma è del tutto evidente che la frequenza con la quale si registrano eventi critici all'interno delle carceri ci impone di suggerire ai vertici dell'amministrazione un cambio di rotta. E soluzioni immediate a tutela degli operatori che vi prestano servizio». La fotografia di quanto la situazione sia critica arriva dai numeri: 133 agenti in servizio a fronte di un organico che ne prevede 165. Neppure guardando agli amministrativi la situazione è confortante: 13 su 19. E un educatore in meno rispetto ai 3 previsti. Alla carenza di personale carcerario fa da contraltare l'eccesso di detenuti: 189 anziché 137. Santa Bona come una polveriera in cui i sindacati temono altre esplosioni di violenza.

 

Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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