L'aeroporto di Treviso resta chiuso: «Una scelta dolorosa»

Venerdì 2 Ottobre 2020 di Mauro Favaro
L'aeroporto di Treviso resta chiuso: «Una scelta dolorosa»
TREVISO - «Serve un segnale. Capiamo che il momento è ancora difficile. Ma questo territorio ha già pagato in modo pesante le conseguenze della crisi legata al coronavirus. Pensiamo che adesso possa iniziare a pretendere la riapertura dell'aeroporto Canova, riportando almeno alcuni voli su Treviso». Il sindaco Mario Conte non può essere più diretto. Nel primo pomeriggio di ieri ha raccolto il grido di dolore di una delegazione di lavoratori dello scalo e del suo indotto. Verso sera il primo cittadino ha parlato direttamente con Enrico Marchi, presidente di Save/AerTre, società che gestisce lo scalo trevigiano. A breve ci sarà un confronto diretto. «Chiederemo sia a Enac che a Save di dare una risposta a questo territorio specifica Conte il Canova è rimasto l'unico aeroporto chiuso in tutta Italia». La chiusura è scattata ancora lo scorso marzo. E al momento non si vedono margini per la riapertura. «Sono scelte obbligate e dolorose, necessarie, ma temporanee fa il punto Marchi la chiusura temporanea dell'aeroporto Canova continua a essere fortemente influenzata dalla situazione sanitaria globale: un contesto che non consente di definire le prospettive del traffico aereo nei prossimi mesi». 

I TEMPI
Prima dell'estate si sperava di poter ripartire in ottobre. Non è così. La conseguenza che è il Canova è l'aeroporto italiano che sta pagando il prezzo più alto per l'emergenza Covid. Dall'inizio di gennaio alla fine di agosto ha perso oltre 1,7 milioni di passeggeri in transito. Si è passati esattamente da più di 2,2 milioni a 463mila passeggeri. E il buco è destinato ad allargarsi. A Treviso ora si spera che possano essere riportati nello scalo della Marca almeno alcuni dei voli che già venivano operati qui e che dopo la crisi dovuta al coronavirus sono stati trasferiti al Marco Polo di Venezia. «Gli aeroporti di Venezia e Treviso costituiscono un unico sistema. E questo ci sta permettendo di razionalizzare sforzi e risorse in un'ottica di sostenibilità degli scali e di salvaguardia dell'occupazione sottolinea Marchi si consideri che il traffico passeggeri a Venezia nel mese di agosto ha avuto una flessione del 65,6 per cento, a fronte di una media nazionale del 63,1 per cento, e che a settembre è ulteriormente peggiorato con un decremento del 73 per cento rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente». 

I LAVORATORI
«Tutti i nostri dipendenti sono coperti dalla cassa integrazione, il contatto con loro è costante e il dialogo si svolge con un grande spirito di squadra aggiunge noi tutti ci auguriamo che ci sia quanto prima una ripresa del traffico tale da consentirci la riapertura dello scalo trevigiano, confermando il nostro interesse a continuare a investire sul Canova». I sindacati hanno indicato marzo 2021 come il possibile mese della ripartenza. Il riferimento è alla scadenza della cassaintegrazione. Ma Save non dà date. Federico Capraro, presidente della Confcommercio di Treviso, oggi sottolinea proprio la necessità di avere la certezza degli investimenti per il futuro. «Gli operatori turistici e le attività dell'indotto stanno vivendo un dramma per la chiusura del Canova. Ci sono attività che hanno perso l'85% avverte non servono solo le luci accese per qualche volo. Servono passeggeri. Il nostro territorio ha bisogno di un aeroporto che si sviluppi. Il dramma di oggi deve portarci a guardare al domani. E in questa ottica è inaccettabile che il governo non abbia ancora dato il via libera al piano di sviluppo dello scalo, che darebbe una vera prospettiva di ripartenza». Un punto di vista in linea con quello del sindaco: «Bisogna inchiodare il governo e in particolare il ministero dell'Ambiente alle proprie responsabilità tira le fila Conte sul fronte dell'aeroporto stanno facendo di tutto per mettere in difficoltà questo territorio». 
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