Aeroporto di Treviso chiuso fino a giugno. Ma Ryanair conferma investimenti e tutte le nuove 14 rotte annunciate

Martedì 2 Marzo 2021 di Paolo Calia
Aeroporto di Treviso chiuso fino a giugno. Ma Ryanair conferma investimenti e tutte le nuove 14 rotte annunciate
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TREVISO - L'aeroporto Canova aprirà non prima di giugno. E tutto, ovviamente, dipenderà dall'intensità della pandemia, dalla curva dei contagi, dai progressi della campagna vaccinale, dalla presenza o meno di limitazioni che oggi ancora nessuno può immaginare.

Ieri pomeriggio i vertici di Ryanair hanno confermato al sindaco Mario Conte e a Save che la ripresa dell'attività sul Canova non è prevista in tempi brevi. Tutta confermata quindi l'anticipazione fatta domenica dall'assessore regionale al Turismo Federico Caner, che ha sinceramente ammesso di ritenere altamente improbabile una riapertura del Canova in aprile. In tanti ci avevano sperato. Del resto gli indizi portavano verso questo scenario: l'inaugurazione della base Ryanair il 31 marzo, i primi voli messi in vendita per aprile proprio dal Canova. Ma su tutte le speranze e i progetti pendeva la spada di Damocle dell'andamento dei contagi. E infatti, alla fine, la realtà ha prevalso: «Non ci sono ancora le condizioni per riprendere i voli - hanno spiegato i dirigenti della compagnia aerea - è un problema mondiale che non riguarda solo Treviso, il Veneto o l'Italia». E ribadendo l'intenzione di inaugurare la base, almeno sulla carta, il 31 marzo, i dirigenti irlandesi hanno pronosticato almeno un altro mese e mezzo - «più probabile due» - prima di poter effettivamente ripartire. Insomma: si arriverà a giugno.


«PRONTI»

Un risvolto positivo però c'è: Ryanair ha confermato tutti gli investimenti previsti su Treviso e tutte le nuove 14 rotte annunciate e le 40 complessive. Anzi. Nel corso dell'incontro è stato sottolineato come il Canova sia l'aeroporto con le potenzialità maggiori, quello su cui la compagnia ha intenzione di spingere maggiormente una volta che tutto sarà tornato alla normalità. Se verrà confermata l'apertura a giugno, già per agosto l'attività dello scalo potrebbe toccare l'85% contro un 60% previsto per gli altri aereoporti italiani scelti come base dalla compagnia irlandese. Ma questo è il futuro, sono le speranze legate a quando il Covid allenterà la sua morsa. Intanto bisogna fare i conti con altro. Per esempio: da oggi Ryanair comunicherà a chi ha acquistato biglietti per i voli da Treviso previsti in aprile che tutte le partenze e gli arrivi saranno dirottati verso Venezia. Scelta ritenuta obbligata. In questa fase di pochissimi passeggeri tutto l'attività è stata concentrata sul principale scalo veneto.


L'ANALISI

«Non serve aprire l'aeroporto se non ci sono i viaggiatori». Il sindaco Mario Conte, dopo aver sperato nell'apertura di aprile, si arrende all'evidenza: «La realtà è questa - dice - in Europa non si vola. E il problema non riguarda certo solo Treviso. Bisognerà attendere, ma siamo confortati dalla scelta di Ryanair di continuare a puntare sul Canova. Hanno confermato investimenti e rotte. Solo che non si partirà subito. Dovremo aspettare giugno». Gli investimenti prevedono circa 200 milioni di euro per mantenere su Treviso, fissi, due aerei Ryanair con almeno 120 persone tra piloti, equipaggi, personale di terra. E l'offerta potrebbe anche aumentare: «Ho chiesto alla compagnia, vista la situazione, la disponibilità ad aggiungere qualche nuova rotta per migliorare la proposta diretta ai trevigiani. E hanno acconsentito. Insomma: dobbiamo avere pazienza, la lotta contro questo virus è difficile ma ci sono tutte le premesse per venirne fuori e fare bene. L'aeroporto di Treviso ha potenzialità enormi». Poi uno sguardo alla situazione dei lavoratori dello scalo che dipendono, in massima parte, da Save: «Fino a oggi Save si è comportata in modo splendido con i dipendenti - osserva il sindaco - mettendoli in sicurezza e garantendo i posti di lavoro. Da questo punto di vista la società è stata impeccabile. Chiederò che la stessa sensibilità venga mantenuta anche per i prossimi mesi. E non ho dubbi che sarà così. Dobbiamo darci una mano tutti quanti».

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