ROMA - Il ministro Emma Bonino, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo, Albert Tshiseleka Felha, per esprimergli lo sconcerto del governo sul fatto che accordi verbali sulle adozioni di novembre tra le autorità congolesi e la Ministro Kyenge sono stati del tutto disattesi e per un caso che resta «fortemente preoccupante». Tra le famiglie bloccate nel Paese c'è anche quella dei trevigiani Marco Morandin e Francesca Bortolin, da un oltre un mese a Kinshasa.
Kyenge: «L'attività che stiamo facendo per sbloccare la situazione è molto intensa, lavoriamo giorno e notte». «Il mio sostegno va alle famiglie.
Kyenge - si legge in una nota - ha precisato di non avere mai addossato responsabilità sulle famiglie: «Non ho mai parlato di colpe, sono state estrapolazioni che non hanno tenuto conto del contesto. Ma ora non è il momento di cercare i colpevoli bensì di risolvere la situazione. Certo, questa vicenda mi porta a fare una riflessione molto profonda di rapporti futuri con i Paesi da dove provengono i bambini da adottare». Questo significa che la Repubblica democratica del Congo verrà esclusa in futuro? «Non ho detto questo - ha concluso il ministro - ma bisognerebbe fare una riflessione sui Paesi che ci danno maggiore garanzia».
Il Congo valuterà caso per caso. L'intenzione delle autorità congolesi: sospendere le procedure di adozione di minori in applicazione della decisione del 25 settembre. Lo si è appreso alla Farnesina. Circa il rinnovo dei visti alle coppie italiane che attendono ancora di poter ripartire dalla Repubblica Democratica del Congo con i bambini da loro adottati, il Ministro congolese, alcuni sono già stati prorogati e per i rimanenti verrà fatta una valutazione caso per caso.