
Lunedì 1 Ottobre 2018, 08:58
Addio al celibato, «Ci inseguivano come topi, sono vivo per miracolo»

Addio al celibato, «Ci inseguivano come topi, sono vivo per miracolo»
TREVISO - Stefan è appena stato dimesso dall'ospedale.
È uno dei cinque ragazzi presi a coltellate davanti alla
casa del fratello Ion, futuro sposo il prossimo 13 ottobre,
almeno così doveva essere, nella folle notte di Fontane.
«Ci inseguivano come fossimo topi e ci hanno
aggredito uno dietro l'altro. Io ho ricevuto 5
coltellate: sono vivo per miracolo» racconta il
ventenne posando un mazzo di fiori sul marciapiede in cui è
morto il suo amico Igor. Stefan ha la sua stessa età, erano
amici, connazionali, quasi a loro volta fratelli. Il suo volto
è un mix di lacrime e smorfie di dolore: ha una ferita di
striscio sul collo, una più profonda sul polso e altre
ancora tra l'inguine e la gamba. Il ragazzo sabato sera,
poco dopo le 22, si era appena allontanato dalla comitiva, una
quindicina di persone in tutto, quando ha ricevuto un sms sul
telefono. «Eravamo appena tornati dalla grigliata e stavo
andando a prendere degli abiti per mio fratello Ion. Lo avevamo
vestito in modo bizzarro e doveva cambiarsi - racconta il ventenne
di origini moldave -. Avevamo creato un gruppo WhatsApp per
l'addio al celibato. A un certo punto
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