TREVISO - «Sicuramente una scelta che va contro la democrazia e anche il federalismo. Un documento con numerose incognite che andranno, alla fine, a pesare sui cittadini. Una "pagliacciata" vera e propria, fatta in fretta e furia che non darà una reale risposta ai costi della spesa pubblica. Mi farò carico, unitamente ai colleghi presidenti delle Province del Veneto, di valutare tutte le iniziative necessarie, affinché si possa intervenire per modificare al Senato il testo della legge, e per consentire una doverosa informazione ai cittadini delle conseguenze sull'efficienza dei servizi e sulla rappresentatività dei territori che si avrebbero con questa riforma».
Così all'Adnkronos il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro commenta il ddl Delrio approvato alla Camera. «Ci confronteremo con il territorio e, in primo luogo, con i Sindaci, affinché possa essere elaborata insieme una proposta di governo del nostro territorio, nella consapevolezza che non possono essere accettate soluzioni indifferenziate dall'alto, che non riconoscono la gestione virtuosa delle nostre amministrazioni, penalizzando ancora una volta chi negli anni ha ben operato - annuncia Muraro - Siamo convinti infine che si corre il rischio di una deriva populistica che confonde i costi improduttivi della politica, certamente da tagliare, con i costi della democrazia che rappresentano, al contrario, un valore da difendere in ogni modo».
Così all'Adnkronos il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro commenta il ddl Delrio approvato alla Camera. «Ci confronteremo con il territorio e, in primo luogo, con i Sindaci, affinché possa essere elaborata insieme una proposta di governo del nostro territorio, nella consapevolezza che non possono essere accettate soluzioni indifferenziate dall'alto, che non riconoscono la gestione virtuosa delle nostre amministrazioni, penalizzando ancora una volta chi negli anni ha ben operato - annuncia Muraro - Siamo convinti infine che si corre il rischio di una deriva populistica che confonde i costi improduttivi della politica, certamente da tagliare, con i costi della democrazia che rappresentano, al contrario, un valore da difendere in ogni modo».
