Letizia, ciclista trentina fa rotta su Tokyo: «Ho fame di vittorie». E svela il fidanzato pallavolista e la passione per Tiziano Ferro

Lunedì 19 Luglio 2021 di Gianluca Cordella
Letizia Paternoster

TRENTO - Letizia Paternoster, nella sua Val di Non, pedala da sempre.

Dal triciclo che non mollava mai alla biciclettina, quasi subito senza rotelle, fino alla prima bici da grande, acquistata nel negozio del suo conterraneo Maurizio Fondriest. Campione del mondo dall'occhio lungo che l'arruola subito nella sua squadrina, come la chiama lui. Da lì l'ascesa è folgorante. Letizia domina le categorie giovanili del ciclismo su pista a suon di medaglie d'oro e record del mondo e quando sbarca nell'élite la sostanza non cambia. Al punto che, a 21 anni e alla sua prima Olimpiade, è uno dei nomi spendibili per portare il medagliere di Tokyo oltre la quota 28 raggiunta a Rio. «Ma io sono molto scaramantica. Diciamo solo che sarò determinata più che mai e con tanta fame di vittoria».

Farà parte della spedizione più numerosa e con più donne di sempre...
«Una cosa che per me significa molto. Voglio pensare e credere che da qui a qualche anno lo sport avrà raggiunto la parità fra i sessi».

Cosa manca per realizzarla?
«L'equilibrio tra gli stipendi e i soldi che ci sono dietro i due mondi. E forse qualche faro in più puntato sulle nostre corse. Ma, da quanto punto di vista, stiamo facendo molti passi in avanti».

Intanto il suo team è stato tra primi a pareggiare gli stipendi di atleti e atlete.
«Sì, sono fortunata ad essere nella Trek-Segafredo. Il team mi fa sentire una vera professionista, non mi manca niente. Sembra quasi di vivere la favola che sognavo da piccola».

Lei, ma anche Ganna e Viviani. Il connubio pista-strada è l'arma vincente del ciclismo italiano?
«Senz'altro: l'una aiuta l'altra. Ganna e Viviani sono gli esempi più plateali. E sono uno stimolo enorme anche per me».

Superato l'infortunio al ginocchio?
«Dopo un anno orribile finalmente vedo il sole! Mi sento bene, la condizione continua a crescere giorno dopo giorno». 

Come sono le giornate pre-olimpiche?
«Più o meno: dormire-mangiare-allenamento-massaggi-mangiare-dormire. Sempre uguale. È dura ma ne vale la pena».

I protocolli anti-Covid le impediranno di vivere a pieno un posto mitologico come il Villaggio olimpico. Le dispiace?
«Dai racconti che ho sentito da altri atleti sembra una specie di mondo dei sogni. Spero che questa sia solo la mia prima esperienza olimpica e di poter, un giorno, viverlo com'è sempre stato, senza troppe restrizioni e preoccupazioni».

Dietro la campionessa di ciclismo ci sono tante altre versioni di Letizia. Partiamo dalla studentessa di Scienze Politiche alla Luiss?
«Quella è la Letizia che vuole guardare anche al di là del ciclismo: per questo, appena posso, mi concentro sugli esami da superare».

Il rigore dello studio è utile solo per costruirsi una strada post carriera sportiva o aiuta anche a vincere adesso?
«Entrambe le cose, assolutamente. Al di là del metodo, lo studio mi aiuta anche a staccare mentalmente dal ciclismo. E comunque mi piace molto l'idea di costruirmi un futuro fuori pista, come sto facendo con il progetto di Dual Career della Associazione Sportiva Luiss».

Poi c'è Letizia delle Fiamme Azzurre
«La Polizia penitenziaria mi ha dato la prima vera soddisfazione della mia carriera: essere in un corpo militare aiuta tantissimo, ti fa sentire più serena e sicura di poter vivere lo sport al massimo».
La più conosciuta però è la Letizia modella e influencer, con oltre duecentomila followers su Instagram.
«Io, in realtà, non mi sento né modella né influencer. Ho una grande passione per la moda e mi piace semplicemente trasmettere le mie emozioni e raccontare la mia vita alle persone che mi stimano e mi seguono».

Da un annetto è spuntata anche la Letizia fidanzata...
«Sicuramente avere una persona che mi ama al mio fianco è una cosa bellissima (il pallavolista Alessandro Graziani, ndc). Ho conosciuto il mio fidanzato in un momento brutto della mia carriera e lui mi ha aiutata tantissimo a rialzarmi e a ritrovare le motivazioni per essere ancora più forte».

Bella dedica, servirebbe una colonna sonora.
«Tiziano Ferro! Mi accompagna ovunque, anche a Tokyo».
 

Ultimo aggiornamento: 17:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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