Dopo il Covid tocca al West Nile, cicli preventivi di disinfestazione già al secondo mese

Giovedì 4 Giugno 2020 di Francesco Campi
Sono in corso le disinfestazioni per le zanzare
ROVIGO - Decimo giorno senza nuove positività e quattro nuove guarigioni, così che dei 449 residenti in Polesine trovati positivi al Covid, 404 sono stati dichiarati guariti. Attualmente risultano ancora positive solo 11 persone, mentre 79 sono quelle in isolamento domiciliare. Il tutto mentre prosegue l’attività di screening al ritmo di oltre 600 tamponi al giorno e con il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella che sottolinea come «è indubbio che negli ultimi tempi c’è stata una riduzione dell’intensità delle forme cliniche, ma saranno gli studi a dirci se ci siano state o meno mutazioni o si tratti solo dell’effetto delle misure di contenimento. Ad oggi, dai dati epidemiologici, il virus in Polesine non sta circolando, ma questo è grazie soprattutto alle azioni fondamentali messe in campo dal nostro Servizio igiene, guidato dalla dottoressa Margherita Bellè, e perché con l’uso delle mascherine si è prodotta una difesa di gruppo che ci porta a ribadire l’importanza di comportamenti responsabili, perché in ogni caso il virus non è eradicato né debellato».

IL NUOVO ALLARME
Ma per il presente e l’immediato futuro i segnali sono comunque incoraggianti. Tuttavia, già dal 10 aprile, si lavora per scongiurare il rischio che si passi dall’emergenza provocata dal Coronavirus a quella rappresentata da un altro virus, che seppur conosciuto e meno “cattivo” in Polesine nelle estati del recente passato ha già picchiato duro: il West Nile. Un virus ormai endemico, stagionale, con molti aspetti ancora sconosciuti e per il quale non è stato ancora perfezionato un vaccino. Ma che, a differenza del Coronavirus si trasmette unicamente attraverso la puntura di zanzare. Per questo, tutte le azioni previste dal piano di prevenzione per il West Nile Desease, che riguardano soprattutto la “caccia alla zanzara”, sono già state avviate secondo un calendario preciso. Lo hanno sottolineato ieri Compostella e il dirigente medico del Sisp Andrea Formaglio, che hanno spiegato come, sulla base della decisione della Conferenza dei sindaci di affidarsi anche quest’anno all’Ulss Polesana, che già l’anno scorso ha centralizzato e coordinato la gestione dei trattamenti di disinfestazione in tutto il Polesine, la prevenzione sia già partita. E la scorsa estate non si è verificato nemmeno un caso di positività, a differenza di un’estate 2018 che era stata pesantissima: 54 casi accertati, 37 nella forma febbrile, 10 dei quali sono stati comunque ricoverati seppur dimessi pochi giorni dopo, 17 nella forma neuroinvasiva, quella più grave, con 6 decessi.

CICLI DI DISINFESTAZIONE
«Il 10 aprile abbiamo iniziato, un po’ in sordina, ma siamo già al secondo dei sei cicli di disinfestazione delle caditoie, circa 75mila, e al quinto ciclo di trattamento per i fossati in Medio e Basso Polesine e al terzo nell’Alto Polesine, su 12 totali che dovranno essere fatti per coprire circa 200 chilometri di fossati con acque stagnanti. Ma importante sarà anche la collaborazione dei cittadini, perché con la disinfestazione pubblica si copre solo un terzo della possibile azione preventiva. Fra l’altro, con questo anticipo d’estate l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha già rilevato un eccesso di crescita delle zanzare rispetto all’anno scorso. Ma, al momento, nessuna positività riscontrata nemmeno nelle nostre 11 trappole di sorveglianza».

TRAPPOLE SI SORVEGLIANZA
L’attività di prevenzione, oltre a quella, fondamentale, della disinfestazione, da anni si articola su più fronti: il controllo dei cavalli, unici mammiferi insieme all’uomo che sviluppano i sintomi del virus, il controllo degli uccelli selvatici, che sono il “serbatoio” del virus, e il controllo delle zanzare, l’unico vettore di trasmissione. Tutto il territorio regionale è tappezzato di trappole per zanzare ad anidride carbonica, distanziate fra loro 15 chilometri, con gli insetti catturati a partire dal mese di maggio che vengono sottoposti a una duplice analisi, quella sulla positività al virus e quella sulla provenienza del sangue che hanno succhiato, in modo da capire le loro abitudini. Da questo, per esempio, emerge che le zanzare, fra gli uccelli, prediligono merli, gazze, tortore e passeri, mentre ignorano piccione e storno.
Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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