In una settimana salgono da uno a nove i casi di West Nile, cinque gravi

Sabato 6 Agosto 2022 di Francesco Campi
Una zanzara pronta a pungere

ROVIGO  - Salgono a nove i casi confermati di West Nile in Polesine, cinque dei quali nella forma più grave, quella neuroinvasiva. Un’impennata che si sta registrando negli ultimi giorni, basti pensare che una settimana fa era appena emerso il primo contagio in provincia dopo ben tre anni di completa assenza. E il Comune di Rovigo, fra le varie misure, ieri ha emesso un’ordinanza a firma del vicesindaco Roberto Tovo “per l’esecuzione di interventi di manutenzione della vegetazione per la prevenzione di rischi per la salute pubblica”, con la quale si prevedono sanzioni fino a 500 euro per quanti non provvedano alla la perfetta pulizia e manutenzione delle aree verdi e cortilive private eliminando gli ambienti favorevoli alla presenza e alla proliferazione delle zanzare, tagliando la vegetazione in stato di incuria, sfalciando l’erba alta, potando alberi e arbusti secondo le caratteristiche delle specie, pulendo i terreni incolti e provvedendo alla immediata rimozione del materiale di sfalcio e di ramaglie e fogliame.
 

PROLIFERAZIONE
La situazione ambientale e climatica di quest’estate particolarmente siccitosa, sottolinea la Regione in una nota, sta determinando un contesto particolarmente favorevole alla circolazione di questo virus, trasmesso all’uomo unicamente dalla puntura della zanzara tradizionale, la Culex pipiens. «La mancanza di piogge che causa il rallentamento dello scorrere dell’acqua di fiumi e canali produce la formazione di ristagni che sono l’ambiente ideale per le zanzare; le stesse zanzare, che trovando meno acqua nelle zone poco abitate, si avvicinano alle abitazioni dove trovano con più facilità ristagni dove riprodursi; il clima e le temperature primaverili hanno consentito, infine, alle zanzare di iniziare molto presto in primavera a riprodursi.

Questi sono i principali fattori che hanno visto crescere il numero di casi di infezione confermati di West Nile, pari a 70».


Il West Nile sta picchiando duro soprattutto in provincia di Padova, dove si contano già 40 casi, 29 dei quali nella forma neuroinvasiva. Rovigo, come Treviso, è a quota nove, con quattro casi di febbre e cinque nella forma neuroinvasiva. Nelle aree endemiche la sintomatologia si evidenzia nel 20% circa dei soggetti colpiti, con una sindrome simil-influenzale caratterizzata da un periodo di incubazione di circa 2-14 giorni, con febbre, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e articolari, e nausea. Meno dell’uno per cento dei casi presenta grave sintomatologia neurologica classificabile in tre sindromi principali: meningite, encefalite, poliomielite. In questi casi il West Nile può anche avere conseguenze letali. E al momento in Veneto sono già sei le morti provocate da questo virus.

IL VERTICE
Come rimarca l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, «nei giorni scorsi si è tenuto un incontro straordinario del Tavolo intersettoriale regionale, in cui sono state condivise le ulteriori misure che verranno attivate dai Comuni e dalle Ulss per contrastare sul territorio regionale la diffusione del virus. Oltre ai piani di disinfestazione e al rafforzamento degli interventi di manutenzione delle aree verdi, è indispensabile un’attività di informazione capillare rivolta anche ai cittadini per sensibilizzare sul tema e diffondere i comportamenti da attuare per proteggersi e per evitare la proliferazione delle zanzare. Sicuramente la meticolosità dei monitoraggi ci permetterà di avere sempre la situazione aggiornata e sotto controllo.

La Regione del Veneto, infatti, da molti anni è dotata di un Piano regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare che prevede la collaborazione dei Comuni, delle Prefetture, dei Consorzi di bonifica, dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie e delle Ulss. La sorveglianza si basa sul monitoraggio delle infezioni nell’uomo e negli animali, equini ed uccelli, e nella ricerca di questo virus nelle zanzare che vengono catturate con apposite trappole distribuite sul territorio regionale. Ogni anno i Comuni, in collaborazione con le Ulss, attuano specifici programmi di lotta alle zanzare».
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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