Altri due casi di West Nile a Rovigo: una forma neuroinvasiva e una febbrile

Giovedì 1 Settembre 2022 di Elisa Barion
Altri due casi di West Nile a Rovigo

ROVIGO - Un altro caso di forma neuroinvasiva di West Nile e uno di forma febbrile.

Questi i nuovi casi emersi negli ultimi giorni in Polesine riportati nel bollettino della sorveglianza nazionale, diffuso dall'Istituto superiore di sanità. In totale, quindi, 23 casi in provincia di Rovigo: due in donatori asintomatici, 10 febbrili e 11 nella forma più grave, tutti in persone ultrasessantacinquenni. Questo mentre Padova sale a 63 casi di forme neuroinvasive, tre dei quai nella fascia 15-44 anni, Venezia a 13 e il totale regionale a 100 precisi. Come spiega Palazzo Nodari in un comunicato, «da indicazioni dell'Ulss 5, nelle ultime ore sul territorio comunale è stato riscontrato un caso accertato del virus, la presenza di un secondo caso probabile di pazienti residenti in aree urbane nel comune di Rovigo e un caso probabile, ma non ancora accertato, a Mardimago». Tant'è che il capoluogo polesano è l'unico centro dell'intera provincia a essere stato inserito nella zona rossa, il livello 4 di rischio, dalla Regione che martedì ha varato un Piano straordinario per il contrasto alla diffusione del virus, condiviso con il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità, finanziato con un milione di euro. «Sul fatto che Rovigo sia l'unico comune polesano in zona rossa - commenta il sindaco Edoardo Gaffeo - ne prendo atto e lavoro all'interno del quadro normativo dato. Sicuramente il nodo centrale sono le persone e un'area più densamente abitata è giusto che sia oggetto di attenzione particolare».


DISINFESTAZIONE
A Rovigo sono quindi scattate quindi le operazioni di disinfestazione disposte dall'azienda sanitaria e indicate da due apposite ordinanze firmate ieri dal primo cittadino. Gli interventi adulticidi, larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali sono iniziati oggi, nelle aree in cui si è manifestato il cluster, ovvero il focolaio: in via della Resistenza, nel quartiere San Bortolo, via Vittorio Veneto in Tassina, e a Mardimago, in via Incao. In tutti e tre i casi i trattamenti vengono svolti entro un raggio di 200 metri dai punti individuati. Le ordinanze sindacali, inoltre, impongono ai cittadini di permettere l'accesso dei tecnici della prevenzione dell'Ulss 5 e degli operatori della Cooperativa triveneta multiservizi di Vigonza (Padova), incaricata del servizio di disinfestazione, per l'effettuazione dei trattamenti larvicidi, adulticidi e la rimozione dei focolai larvali presenti in area cortiliva privata a partire dalle ore 9 del 1. settembre» e «di chiudere le finestre durante le ore di esecuzione dell'intervento a partire dalle 23.30 del 1. settembre fino al termine delle operazioni, previsto indicativamente per le 4.30 del 2 settembre.


NO AGLI ALLARMISMI
«Stiamo facendo tutto quello che è necessario fare e che è previsto dalla normativa regionale e dal Protocollo con l'Ulss 5. Tra l'altro siamo l'unica provincia ad avere un piano complessivo gestito con l'azienda sanitaria che include tutti i comuni» aggiunge il sindaco, precisando che il West Nile riguarda tutta la regione «e non solo Rovigo dove, fortunatamente, al momento i numeri non sono elevati».
«L'amministrazione è da sempre attenta alla salute pubblica, alla sicurezza dei suoi cittadini e alla prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso le zanzare - aggiunge l'assessore all'Ambiente Dina Merlo - già dal 2019 è iniziata la distribuzione gratuita delle compresse antilarvali per coprire anche le zone private. Il sindaco, inoltre, ha emesso lo scorso aprile un'ordinanza chiedendo ai cittadini di collaborare adottando comportamenti responsabili e azioni efficaci». Palazzo Nodari fa sapere che «nel 2022 sono state distribuite circa mille pastiglie larvicide ed è appena partita la distribuzione della nuova fornitura».
Nel frattempo, però, monta la polemica per lo stato in cui versano alcune aree del territorio comunale. Il consigliere Antonio Rossini ha prodotto un'ampia documentazione fotografica con cui punta il dito «sulla trascuranza del decoro e della pulizia nel centro storico, quartieri e frazioni». «Non siamo in uno stato di emergenza West Nile - è il commento, in conclusione del sindaco - ma l'attenzione è alta e vigile, siamo pronti a intervenire subito nel caso di nuovi casi accertati secondo indicazioni dell'Ulss. Ringraziamo i cittadini per la collaborazione, ribadendo che stiamo seguendo quanto prevede la normativa regionale e che non c'è alcun motivo per creare panico o inutili allarmismi».

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