A Rovigo con "Wallabe" l'arte di strada cambia il volto dei quartieri

Domenica 6 Settembre 2020 di Nicola Astolfi
Uno dei murales che saranno realizzati, raffigura Michael Jordan e il basket
ROVIGO «Il mondo non è altro che una tela per la nostra immaginazione», scriveva Thoreau, e a Rovigo queste parole diventeranno con il Wallabe street art festival, dal 17 al 26 settembre, una manifestazione che farà riflettere la città, attraverso l’arte urbana, sul ruolo attivo che ognuno ha per la qualità della vita e dell’ambiente.
Wallabe, grazie al contributo della Fondazione Cariparo e su inIziativa della Fondazione Rovigo Cultura, nasce con i patrocini del Comune e della Provincia per mescolare arte, innovazione, cultura e nanotecnologie (la partnership con Nanosilv farà utilizzare vernici capaci di “mangiare” lo smog) all’interno di un progetto di rigenerazione urbana che realizzerà una serie di murales in Commenda, quartiere scelto come luogo della prima edizione del festival per la valenza del numero di scuole e impianti sportivi che ospita.
IL CARTELLONE
Nelle opere di arte urbana che cambieranno il paesaggio cittadino saranno coinvolti artisti (Millo, Run e Zentequerente) e studenti, e il programma del festival Wallabe prevede anche una mostra organizzata da Alessia Panella in Pescheria nuova (dal 19 settembre) sugli artisti dell’arte urbana che hanno cambiato l’arte nel ventesimo secolo, poi un concerto in collaborazione con Voci per la libertà (in piazza Vittorio Emanuele il 23 settembre alle 21) e ancora il trekking urbano sonoro dal centro ai luoghi del festival (in collaborazione con il conservatorio Venezze) il 26 settembre dalle 16, fino alle performance degli Psycodrummers, per Ennio Morricone e della ProMusic school che concluderanno il programma della prima edizione con la grande festa al Pattinodromo delle Rose messo a disposizione dallo Skating Club Rovigo.
Wallabe fonde le parole “wall” (muro) e “wannabe” (voler essere) per reimmaginare la città attraverso i muri che al palasport di via Bramante, al liceo Celio-Roccati in via De Gasperi, alle scuole medie Bonifacio e in piazza Cepol in via della Costituzione, allo stadio Battaglini e al campo Coni, diventeranno opere d’arte.
«Il Festival si propone come un’iniziativa con cadenza annuale, itinerante nei quartieri e nelle frazioni, connettendosi alla rete dei parchi e stimolando la nascita di distretti creativi», spiega Federica Sansoni, direttrice artistica di Wallabe. L’assessore comunale Luisa Cattozzo sottolinea l’aspetto inclusivo dell’iniziativa: «L’obiettivo è avviare un processo innovativo di rigenerazione urbana coinvolgendo le strutture e chi le frequenta. Così, a fianco di artisti locali e di fama internazionale, gli studenti del liceo artistico, della Scuola edile e del conservatorio, e alcune aziende locali, saranno tra i protagonisti del progetto».
VERNICI PER L’AMBIENTE
A piedi o in bici, i luoghi del primo festival rodigino dell’arte urbana saranno raggiungibili in circa un chilometro e mezzo sia dalla stazione ferroviaria che dal centro storico: l’attenzione alla sostenibilità è confermata anche dall’utilizzo di vernici tali da annullare gli inquinanti atmosferici con gli stessi risultati della piantumazione di 50 alberi, ipotizzando che le opere murarie realizzate si estendano su 500 metri quadrati. Maggiori informazioni sono disponibili online sui social e nel sito internet www.wallabefestival.it.
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Ultimo aggiornamento: 12:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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