Masha, 8 anni, fuggita dall'Ucraina, gioca a volley col San Bortolo: uno dei primi tesseramenti speciali in Italia

Martedì 12 Aprile 2022
Le atlete della Polisportiva San Bortolo: “Masha” è la seconda da sin. col numero 25

ROVIGO - Alcuni giorni fa si sono disputate a Borsea quindici gare di pallavolo relative alla categoria promozionale. Una grande festa che ha visto coinvolti 85 piccoli atleti e atlete di cinque società operanti nel territorio provinciale: Asaf Sant’Apollinare, Ariano, Badia, San Bortolo e Scardovari.
Tra le 16 atlete della Polisportiva San Bortolo, una, “Masha”, 8 anni, era al debutto assoluto in una gara federale italiana. Anche perché fino a circa due mesi fa viveva con la sua famiglia in Ucraina, da dove è scappata per la guerra. È arrivata in Italia con un fratello. E alla fine delle partite a Borsea è stata organizzata dall’Asaf, società organizzatrice, una lotteria di solidarietà per la popolazione ucraina.
La dirigente del San Bortolo, Ilenia Bedendo racconta come è stato possibile questo speciale debutto: «Il quartiere San Bortolo si è attivato da subito per aiutare concretamente tutte le persone ucraine colpite dalla guerra. Da subito la parrocchia, coinvolgendo la comunità ortodossa, ha organizzato un centro di raccolta e distribuzione. La stessa Polisportiva è stata impegnata nella famosa notte in palestra. Inoltre diverse famiglie del quartiere hanno dato ospitalità ai rifugiati.

SOLIDARIETÀ DI QUARTIERE

Maria, che tutti chiamano "Masha", è ospite in una famiglia dove c’è Sofia, una nostra atleta under 14, ed è stato naturale, come lo è stato anche per altri ragazzi e ragazze ucraine, essere inseriti nei vari gruppi squadra della società. "Masha" però ha potuto anche usufruire, vista l’età, del particolare tesseramento studiato specificatamente dalla federazione nazionale volley, che consente ai bambini profughi ucraini, in Italia a causa della guerra dal 24 febbraio, di potersi tesserare con le società Fipav e svolgere l’attività di volley promozionale. Tutto queste situazioni hanno permesso a Masha di debuttare in una gara federale ufficiale. Per questo, a nome della società, ringrazio la Fipav nazionale. Masha è stata la prima, ma ci saranno occasioni anche per Olena, Diana, Olga e altre ragazze ucraine che hanno iniziato ad allenarsi a San Bortolo»
Chiara Garnieri, tecnico federale e storico “boss” dell’animazione a San Bortolo ricorda inoltre che «lo sport deve essere fonte e motore di inclusione sociale e viene riconosciuto come uno strumento eccellente per l’integrazione sociale e risvegliare la speranza dove c’era preoccupazione e paura. Il nostro impegno, come educatori sportivi, è realizzare sul campo, questi importanti obiettivi».
 

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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