Virus cinese, studenti in classe con la mascherina al conservatorio

Martedì 4 Febbraio 2020 di Guido Fraccon
Studentesse con la mascherina
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ADRIA - La psicosi da coronavirus fa salire l’attenzione anche ad Adria. Singolare l’iniziativa degli studenti di nazionalità cinese del conservatorio “Antonio Buzzolla”, che per senso di rispetto nei confronti degli altri alunni, dei docenti e del personale scolastico hanno deciso, in maniera autonoma, di indossare le mascherine protettive in aula. 
La presidente Mara Bellettato, da poco riconfermata alla presidenza della storica istituzione musicale adriese per i prossimi tre anni, spiega il senso dell’iniziativa. «La decisione - precisa - è stata presa in maniera autonoma dai ragazzi. I cinesi, per cultura e tradizioni, hanno un forte senso di rispetto nei confronti degli altri. Molti dei nostri ragazzi, anche quando sono raffreddati o hanno la tosse, già prima si presentavano a lezione con la mascherina davanti alla bocca. Ora più che mai, visto quello che sta accadendo a causa di questo virus proveniente dal loro Paese. Per loro non si tratta comunque di niente di sconvolgente. Si tratta anzi di una normale prassi che adottano nella vita quotidiana».
Secondo la Bellettato si tratterebbe di una questione di mentalità. «Ci sono poi lezioni particolari, penso alla chitarra o all’arpa - prosegue -, dove studenti ed insegnanti sono a stretto contatto tra di loro durante le prove pratiche di strumento. So bene che in alcune realtà come la nostra, sia non molto lontano che altrove, sono state prese altre decisioni, ma la situazione da noi, al momento, è questa, in attesa di ordini diversi. Ricordo poi che non siamo solo noi che abbiamo in classe studenti di nazionalità cinese, ma i cinesi frequentano quasi tutte gli istituti superiori di Adria».
INDICAZIONI MINISTERIALI
Non ci sono dunque ordinanze in materia dunque? «Sul sito del conservatorio da oggi (ieri, ndr) sono stati inseriti due link sull’emergenza coronavirus con le indicazioni ministeriali per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree infette della Cina. Una è del ministero dell’Istruzione e una di quello della Salute». Quanti sono gli studenti cinesi che studiano da voi. «In questo momento non sono tanti, sono una quindicina: il loro numero varia dal momento che c’è comunque un grande ricambio. Alcuni arrivano da noi per corsi di perfezionamento e si fermano solo alcune settimane, altri si fermano per mesi. Altri ancora arrivano con borse di studio, all’interno del progetto Erasmus. C’è un via vai continuo. Ricordo che c’è anche una sorta di legame artistico tra la Cina e la nostra comunità, non solo legato al conservatorio. Quattro anni fa al Museo archeologico nazionale per la prima volta in Europa fu promossa la mostra de “Le meraviglie dello stato di Chu”, che metteva a confronto due storie parallele nel tempo ma che si avveravano a più di ottomila chilometri di distanza, da noi, nelle antiche terre dei Veneti, tra Po e Adige, e lungo le sponde del Fiume Azzurro, in quella che poi sarà la futura Cina. Alcuni reperti che furono esposti nel nostro Museo provenivano dal museo provinciale del Hubei e proprio dalla città di Wuhan, dove è partito il virus».
IL SINDACO
«Pur non essendoci al momento nessun rischio per la salute delle persone, anche nel nostro territorio sono state attivate le procedure informative mirate alla tutela della salute pubblica», informa il sindaco Omar Barbierato che ha postato sul sito del Comune un decalogo per informare la cittadinanza sulle buone prassi da seguire per la prevenzione del virus respiratorio.

Per maggiori informazioni il sindaco invita i cittadini a visitare il sito del Ministero della Salute o a contattare il numero telefonico gratuito 1500.

Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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