Messa in vendita la sede dell'acquedotto: al via il bando per l'alienazione

Sabato 30 Ottobre 2021 di Elisa Barion
Acquedotto di Rovigo in vendita

ROVIGO  - Ancora pochi giorni di attesa e il bando per cessione della sede dell'acquedotto, in via Benvenuto Tisi da Garofolo, sarà pubblicato. A dare un aggiornamento sui tempi dell'operazione, per la verità attesa da oltre dieci anni, è l'assessore al Patrimonio di Palazzo Nodari, Giuseppe Favaretto. «Il Comune è pronto, il bando è stato preparato e sarà pubblicato, secondo i piani, entro i primi giorni di novembre». Questione di poco, dunque, e l'operazione di alienazione arriverà a una svolta, con l'apertura della gara a evidenza pubblica che il Comune di Rovigo andrà ad istruire per conto di tutti i nove municipi comproprietari dell'immobile. Perché la sede dell'acquedotto rodigino, oltre che da Rovigo, che ne detiene il 49%, è di proprietà anche di Arquà che ne possiede il 6%, Bosaro il 3%, Ceregnano il 9%, Pontecchio il 4%, Villadose il 10%, Villamarzana il 4%, Costa il 6% e San Martino di Venezze il 9%.
 

L'ACCELERAZIONE

È questo il motivo per il quale la tanto attesa svolta ha subito, in tempi recenti, una battuta d'arresto: sette dei Comuni, compreso Rovigo, hanno già deliberato in consiglio l'inserimento della sede nel piano delle alienazioni, passaggio essenziale per poter proseguire l'iter del bando, mentre due non hanno ancora compiuto questo passaggio. «Ma per poter pubblicare il bando - puntualizza Favaretto - serve il consenso all'alienazione di tutti i proprietari.

A ogni modo, le due amministrazioni mi hanno assicurato che andranno in consiglio e delibereranno nel giro di pochi giorni».

LUNGA ATTESA

Rovigo ha inserito l'immobile di via Tisi da Garofolo nel proprio piano delle alienazioni oltre un decennio fa e la vendita, una volta conclusa, potrebbe fruttare 2,2 milioni, metà dei quali sarebbero incassati proprio da Rovigo, visto che il Comune ne detiene il 49%. Un ricavato notevole, di circa 1,1 milioni secondo le previsioni, che andrebbe a finanziare alcune opere inserite nel programma dei lavori pubblici e anche se la cifra esatta che i Comuni proprietari incasseranno dipende dal prezzo effettivo di vendita. Per Palazzo Nodari, uno degli interventi che potrà essere finanziato è la bretella viaria tra le vie Concilio Vaticano II e Fermi: un'opera che vale circa 500mila euro.

L'ACQUIRENTE

Attualmente l'acquedotto della Commenda ospita la sede rodigina di Acquevenete, società nata dalla fusione di Polesine acque e Cvs a fine 2017 e che gestisce il servizio idrico integrato di 108 comuni tra le province di Padova, Vicenza, Verona, e Venezia, oltre ai 50 del Polesine. E potrebbe essere proprio Acquevenete, il cui vertice è guidato, fin dalla sua nascita, dal deputato di Forza Italia Piergiorgio Cortelazzo, il possibile acquirente dell'immobile della Commenda. Acquevenete attualmente paga un affitto per l'utilizzo della sede che presto potrebbe risparmiare aumentando, allo stesso tempo, il proprio patrimonio. Non a caso Acquevenete ha inserito nel budget 2020 la previsione strategica di valutare l'acquisto della sede.
 

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