Addio a Vanni Tonizzo, l'onorevole leghista con il Polesine nel cuore

Domenica 12 Luglio 2020 di Alessandro Garbo
Addio a Vanni Tonizzo, l'onorevole leghista con il Polesine nel cuore
ROVIGO - Rovigo dice addio a un gentiluomo della classe politica. L'onorevole Vanni Tonizzo, padre fondatore della Lega Nord in Polesine, è scomparso all'età di 71 anni. Era sposato con Francesca Fasiol, titolare della storica farmacia di Arquà Polesine assieme al figlio Diego, componente neoeletto nel direttivo di Federfarma.

LA CARRIERA
Nato a Rovigo l'11 novembre 1948, Tonizzo si era laureato in Scienze politiche all'Università di Padova. Imprenditore, dopo la laurea si era trasferito a Roma per poi tornare in Polesine, che amava moltissimo, dove ha coltivato la passione per la politica. Nei primi anni Novanta arriva la svolta: in Italia si respira un vento di profondo rinnovamento, così Tonizzo si impegna ancora di più ed è tra i fondatore della Lega Nord in Polesine: nel 1994 viene eletto alla Camera dei deputati. Da parlamentare del Carroccio, è stato componente della Quinta commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione), che aveva previsto stanziamenti sostanziosi per sistemare gli argini del Po.

SICUREZZA IDRAULICA
Infatti, dopo l'alluvione che mise in ginocchio il Basso Polesine nella notte tra il 5 e il 6 novembre del 1994, Tonizzo si spese in prima persona per il suo territorio, promuovendo la ricostruzione degli argini.

LA FAMIGLIA
Tonizzo lascia la moglie Francesca e il figlio Diego, la sorella Fiorenza, il cognato e presidente dell'Ordine dei medici di Rovigo Francesco Noce, con cui aveva instaurato un legame fraterno. Il ricordo del dottor Francesco Noce: «Per me Vanni è stato un fratello con cui ho condiviso la vita fin dalla gioventù. Un uomo buono, di intelligenza vivace, colto, dotato di sottile ironia senza mai essere offensivo. Innamorato del suo Polesine cui, nel periodo del suo mandato parlamentare, non ha fatto mancare il suo sostegno. È stato impegnato anche nella vita sociale come volontario della Protezione civile, a testimonianza della sua propensione verso il prossimo. Ho ricevuto - continua Noce - moltissimi attestati di rimpianto e non solo da parte di coloro che lo conoscevano personalmente. Mi manca già, ma chi vive nella nostra memoria e nel nostro cuore resta con noi, per sempre».
Vanni Tonizzo lascia anche la nipote Valentina, cui era molto legato. È proprio l'avvocatessa rodigina, consigliere comunale della Lega, ad aver raccolto il testimone politico dello zio, di cui traccia un altro ricordo commosso. E non mancano gli aneddoti che strappano un sorriso: «Mio zio era una parte del mio cuore - afferma Valentina - Sin da piccola mi portava con lui a pesca, una sua passione insieme all'hobby della fotografia, sia in laghi di montagna per pescare le trote, sia nel Delta che lo affascinava profondamente per prendere i nostri tipici pescegatti o barboni che cucinavamo assieme. Lo zio era un uomo di un'intelligenza brillante e ironica, aveva uno sguardo e acuto, che rifletteva il suo amore per la storia: era un grande appassionato, conosceva la storia della Serenissima e della nascita del territorio veneto. Nel suo percorso politico a Roma, come deputato, aveva presentato importanti proposte di legge ed era diventato una figura di riferimento per la provincia di Rovigo».
Il papà di Vanni, Nini Tonizzo, è stato cronista nella redazione di Rovigo de Il Gazzettino, oltre che direttore de Il cacciatore italiano. La definizione di Nini Tonizzo come cronista di razza era stata data da Gian Antonio Cibotto, collega nella stessa testata oltre che cantore del Polesine. I funerali di Vanni Tonizzo si terranno domani, martedì 14 luglio, alle 11, nella chiesa di San Francesco.
 
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