Vaccini, seconde dosi garantite ma dopo sarà stop a nuove somministrazioni

Sabato 23 Gennaio 2021 di Francesco Campi
SECONDE DOSI Un anziano si sottopone alla vaccinazione anti Covid

ROVIGO Anche se la prossima settimana arriveranno le 2.500 dosi promesse e anche se dovessero essere integrate con altre 1.050 dosi aggiuntive, sempre secondo quanto promesso, dopo il taglio della fornitura di questa settimana, al Polesine a gennaio mancheranno all’appello 1.170 dosi rispetto alle previsioni iniziali. Nonostante questo, sottolinea il direttore generale dell’Ulss Polesana Antonio Compostella, è garantita la somministrazione della seconda dose per chi ha già ricevuto la prima e deve fare un “richiamo” dopo 21 giorni. Una data non tassativa, ma comunque è raccomandabile stare più o meno nei tempi.
I RITARDI
Chi, invece, non è stata nei tempi e non ha consegnato quanto aveva inizialmente garantito è stata invece Pfizer, l’azienda che produce questo primo vaccino con il quale è stato dato il via alla campagna vaccinale, inizialmente rivolta agli operatori sanitari e a ospiti e operatori delle Rsa. «Al di là dei tagli unilateralmente decisi da Pfizer – rimarca il dg - siamo in grado, con quello che abbiamo messo da parte e con quello che è arrivato mercoledì, 1.150 dosi, un terzo delle 3.500 che dovevano arrivare lunedì, e quello che arriverà e quello che contiamo arrivi a febbraio, di garantire la seconda dose a tutti». Però, al momento, non possono essere eseguiti altri vaccini.
STOP INATTESO
«Lo stop alle prime vaccinazioni – precisa Compostella - non è legata a inefficienze organizzative, ma al fatto che non abbiamo dosi di vaccino da dedicare a nuove prime dosi perché tutto quello che abbiamo va a chi ha già ricevuto la prima per non vanificare l’attività già svolta nei giorni scorsi». Al momento sono 7.474 le persone che in provincia di Rovigo hanno ricevuto la prima dose. Per 37 dei 40 che sono fatto da apripista della campagna vaccinale in Polesine, il 27 dicembre con il V-Day a Trecenta, da domani, secondo le indicazioni, dovrebbe scattare l’immunità al Coronavirus. Tre dei 40 primi vaccinati, invece, non hanno potuto ricevere la seconda dose: «Tre dei reclutati sono rinviati – sottolinea l’Ulss - perché in quel momento non idonei alla vaccinazione». Nessuno di loro, però, ha avuto reazioni particolari dopo la somministrazione, né ha nel frattempo contratto il Coronavirus, perché, spiega Compostella, «ogni reazione anomala deve essere segnalata e noi, fra le 7.470 vaccinazioni, che sono un numero piccolissimo dal punto di vista statistico, ma comunque significativo, abbiamo avuto 12 segnalazioni di reazioni, ma tutte di modesta entità, come eritemi, eruzioni cutanee o dolenzia nel punto di iniezione, ma nulla di importante».
GLI OPERATORI
Ieri intanto altri 420 operatori sanitari, che avevano ricevuto la prima dose il 31 dicembre, hanno ricevuto la seconda somministrazione. Oggi toccherà ad altrettanti e ripartirà anche il “secondo giro” nelle Rsa. In tutto, fra case di riposo, centri diurni e strutture per disabili sono stati vaccinati 1.887 ospiti, con un tasso di dissenso del 2%, e 1.654 operatori, con un dissenso del 9%. «Questo 9% la considero una quota ancora troppo alta, confido che con l’informazione possa andare a ridursi. Il secondo giro sarà anche l’occasione per effettuare la prima dose a ospiti e operatori che non avevano voluto o potuto farlo 21 giorni fa. Abbiamo realizzato un video informativo, con una versione anche in Lis, il linguaggio dei segni. E proporremo periodicamente l’opportunità di vaccinarsi a chi ancora non l’ha voluta cogliere, perché è nostro obiettivo raggiungere vaccinazione più ampia possibile».
LA SECONDA FASE
Per quanto riguarda la cosiddetta seconda fase della campagna di vaccinazione, il passaggio alla popolazione, a cominciare da over 80 e categorie più a rischio, tutto è ancora congelato in attesa di capire quando saranno disponibili dosi a sufficienza. «Del doman non v’è certezza», chiosa Compostella citando Lorenzo il Magnifico. Intanto, però, tutta l’organizzazione che sta dietro a questo importante sforzo si sta definendo nei dettagli.
I CENTRI VACCINALI
Oltre a mappare gli anziani allettati che saranno vaccinati a domicilio e a organizzare il trasporto di quelli con ridotta mobilità, Ulss e Comuni stanno lavorando a definire le sedi dei centri vaccinali, che saranno cinque più due. Il via libera è già arrivato per il Censer di Rovigo, per la Sala Eracle di Porto Viro e per l’ex l’ex Mercato coperto di Castelmassa, mentre lunedì sarà fatto il sopralluogo al palazzetto dello sport di Porto Tolle, mentre per il palazzetto di Trecenta va valutato se sia possibile destinarlo a sede vaccinale per un periodo di tempo lungo e indeterminato. Valutazioni in corso anche per l’ex Pescheria di Lendinara, mentre per la Casa delle associazioni di Adria il nodo da risolvere, al momento, sembra essere quello del parcheggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci