Avanti tutta con i vaccini agli anziani, dalla prossima settimana tocca alla scuola

Mercoledì 17 Febbraio 2021 di Francesco Campi
Un anziano alla vaccinazione anti-Covid a Rovigo

ROVIGO Questa settimana è partita la nuova fase di vaccinazione, che interessa gli ultraottantenni, la prossima settimana potrebbe toccare anche al personale docente e non docente delle scuole polesane. Avviando così una terza linea parallela, oltre alla prosecuzione della vaccinazione degli operatori sanitari, non ancora terminata, e a quella degli anziani. Se la generale penuria di vaccini sta rallentando la campagna vaccinale, l’arrivo delle 2.100 dosi del vaccino Astrazeneca, indicato dall’Agenzia italiana del farmaco per la popolazione al di sotto dei 55 anni, permette di dare corso a un ulteriore filone individuato a livello ministeriale e regionale: quello del mondo della scuola.

In Polesine si tratta di una platea di circa 3.300 persone, più o meno 2.500 sono gli insegnanti delle scuole pubbliche, 800 il personale assistente, tecnico e ausiliario, in acronimo Ata.

VERTICE CON LA SCUOLA
Già oggi il direttore generale dell’Ulss 5, Antonio Compostella, si incontrerà con il direttore dell’Ufficio scolastico territoriale di Padova e Rovigo, il provveditore Roberto Natale, per definire una tabella di marcia. «Partiremo molto probabilmente con la scuola dell’infanzia e poi a salire, nell’incontro cercheremo di definire e vediamo se già la settimana prossima, o quando concorderemo, partiremo con la vaccinazione per quanto riguarda la scuola, anche qui condizionati dalla disponibilità di vaccini», rimarca Compostella.
Per quanto riguarda i vaccini già eseguiti, lunedì sono stati 182 gli anziani che hanno ricevuto la prima dose. «Come è andata? Dal punto di vista organizzativo bene. Le aree del Censer di Rovigo, dell’ospedale di Trecenta e della sala Caponnetto ad Adria si sono dimostrate adeguate, così come l’organizzazione generale: non ci sono stati inghippi o problemi dal punto di vista informatico o tecnico, né nella preparazione dei vaccini e grazie anche alla collaborazione delle associazioni di volontariato, Croce rossa, Croce verde e Protezione civile, le operazioni sono state fluide. Era un test anche per noi e l’abbiamo superato bene. Per quanto riguarda i numeri, a Rovigo rispetto alle 96 perone convocate se ne sono presentate 69, il 72%: avevamo avuto nove cancellazioni segnalate al numero verde, mentre 18 non si sono presentati. A Trecenta su 72 chiamati ne sono stati vaccinati 62, 86%: quattro avevano cancellato, sei non sono arrivati. Ad Adria su 72 invitati se ne sono presentati 51, il 71%: quattro avevano cancellato la prenotazione, 17 non si sono visti. Nessuna dose è andata sprecata. Le fiale non utilizzate sono state conservate in frigorifero. Poi quando facciamo le convocazioni abbiamo sempre per ciascun centro vaccinale anche una panchina di riserve, persone preallertate che possono essere chiamate all’ultimo momento: a Rovigo abbiamo utilizzato 15 dosi per operatori sanitari delle Rsa che dovevano ancora essere vaccinati, a Trecenta abbiamo usato le dieci dosi per sei volontari della Protezione civile, un operatore sanitario dell’Ulss e tre delle Rsa, ad Adria abbiamo utilizzato otto dosi per quattro operatori sanitari del distretto e quattro studenti che fanno il tirocinio in ospedale».

L’APPELLO
Sulla bassa affluenza Compostella spiega come, «al di là delle cancellazioni al numero verde, indicando l’impossibilità o la non volontà di aderire, quanti non si sono presentati potrebbero non aver ricevuto la lettera. Abbiamo fatto dei controlli, altri ancora ne faremo. Per tutte queste persone ripeteremo l’invito. Perché vaccinarsi è una grande opportunità, non dobbiamo dimenticare che siamo ancora nel mezzo di una pandemia che non si risolverà in poco tempo e alla quale è già stato pagato un tributo altissimo, in termini di contagi, di situazioni cliniche pesanti e anche di morti: il vaccino, che la letteratura e quanto stiamo sperimentando ci conferma essere efficace e sicuro, è una grande protezione per se stessi e per l’intera collettività».
Anzi, il direttore non nasconde il rammarico di avere messo in piedi una macchina organizzativa importante, ma di non poterla utilizzare al massimo delle possibilità per le ridotte quantità di vaccini disponibili. «Speriamo di poter arrivare a pieno regime con i cinque punti di vaccinazione il prima possibile, lavorando tutto il giorno: vorrebbe dire che abbiamo il vaccino a disposizione e possiamo vaccinare più persone il più rapidamente possibile».
Anche la vaccinazione del personale scolastico avverrà nelle stesse sedi, sempre su invito. Ieri, intanto, erano stati chiamati altri 264 classe 1941: 108 a Rovigo, 84 ad Adria e 72 a Trecenta.
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