​Oltre la metà delle farmacie polesane sono pronte a somministrare i vaccini anti Covid

Domenica 2 Maggio 2021
Oltre la metà delle farmacie polesane sono pronte a somministrare i vaccini anti Covid

ROVIGO - Sono 50 le farmacie del Polesine, associate a Federfarma, pronte a trasformarsi in centri di vaccinazione anti Covid. La Giunta regionale ha approvato l'accordo con Federfarma Veneto per il via libera alle vaccinazione in farmacia.

Servizio che partirà da metà maggio. Le inoculazioni verranno effettuate direttamente dai farmacisti, previo un corso di formazione. 


SOLO I PIÙ SANI

Non tutti però potranno essere vaccinati dal proprio farmacista di fiducia, ma solo i cittadini che non presentano particolari fattori di rischio, nell'ambito delle categorie individuate dalla Regione.
Le farmacie, inoltre, saranno collegate all'anagrafe vaccinale regionale grazie a una app appositamente sviluppata: saranno quindi perfettamente integrate, anche sul piano informatico, nella rete dei soggetti attivamente coinvolti nella campagna di vaccinazione, insieme alle Aziende sociosanitarie e ai Medici di medicina generale. Le farmacie aderenti in Veneto, al momento circa il 60% del totale, utilizzeranno i vaccini di Johnson&Johnson e di AstraZeneca, in quanto come noto più facili da conservare. L'accordo prevede, inoltre, una formazione sul campo per i farmacisti, ai Centri vaccinali di popolazione, con il supporto degli operatori delle aziende sociosanitarie, fermo restando la partecipazione a uno specifico corso di formazione, già completato da centinaia di farmacisti di tutto in Veneto.


OLTRE LA METÀ

«Per il momento 50 delle 86 farmacie di Federfarma si sono dette disponibili ad effettuare il servizio di vaccinazione - spiega la numero uno di Federfarma Rovigo, Claudia Pietropoli - noi in Polesine abbiamo già frequentato il corso per diventare farmacisti vaccinatori, la maggior parte di noi ha già seguito anche la parte pratica, oltre alla teoria. La partenza del servizio sarà dunque veloce appena ci sarà il via libera».


L'ACCELERAZIONE

Grazie alla vaccinazione in farmacia, la corsa della campagna vaccinale del Veneto aumenterà in velocità, con la copertura, entro l'estate, anche delle fasce di popolazione intermedia, ossia quella che va dai 40 ai 60 anni. Scopo evidente del servizio è distribuire i centri vaccinali in modo il più diffuso possibile sul territorio. Una comodità per chi si deve vaccinare, che peraltro riduce gli alibi di chi non vorrebbe sottoporsi alla somministrazione accampando motivi di disagio e distanza. «Sicuramente si tratta di un accordo storico sia per i cittadini sia per i farmacisti - sottolinea Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, associazione che rappresenta circa 1200 farmacie in tutta la regione - per i cittadini andremo a creare nuovi punti di vaccinazione in ogni quartiere e saremo presenti anche nelle aree rurali e montane, moltiplicando il potenziale di vaccinazione proprio quando, con l'apertura della vaccinazione agli over 60, la campagna si rivolge a una fascia di popolazione particolarmente numerosa: le farmacie potranno così dare un contributo determinante per ridurre le attese e accelerare la campagna. Per le farmacie si tratta di un ulteriore, forte riconoscimento della loro appartenenza al sistema sanitario territoriale e delle potenzialità di quel concetto di farmacia dei servizi che come Federfarma siamo impegnati da sempre a promuovere». I farmacisti, dunque, previa formazione, con il Governo Draghi sono stati abilitati a vaccinare i cittadini, un passo sicuramente avanti rispetto a qualche mese fa quando ai camici bianchi delle farmacie non è stato permesso somministrare i tamponi ai propri clienti e hanno dunque dovuto munirsi, per garantire il servizio, di un infermiere professionale. Causa per la quale molte farmacie avevano deciso di non effettuare il servizio dei tamponi rapidi, visti i significativi costi da affrontare.
R. Mer.

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