L'università pronta al nuovo anno accademico con 2.000 studenti e il ritorno alla normalità

Domenica 11 Settembre 2022 di Nicola Astolfi
Una delle aule della facoltà di Giurisprudenza dell'universit ferrarese a Palazzo Angeli a Rovigo

ROVIGO - È una presenza strategica per lo sviluppo del Polesine, con 1.903 iscritti allo scorso anno accademico, in continuità con i precedenti anni e in attesa dei nuovi dati che arriveranno con la ripartenza delle lezioni.

E con corsi come la laurea in Management dei servizi educativi e formazione continua che negli ultimi due anni ha quasi raddoppiato il numero di iscritti, arrivati a quota 288. Lo scorso anno accademico guidava questa classifica il corso in Scienze dell’educazione (558), poi al secondo posto Giurisprudenza (294), al quarto Diritto dell’economia (283) e a seguire Infermieristica (222), Educazione professionale (136), Riabilitazione psichiatrica (54), Radiologia (44) e Ingegneria idraulica (24). I corsi con il maggior numero di immatricolati fuori sede sono Diritto dell’economia, Infermieristica, Management dei servizi educativi e formazione continua, Scienze dell’educazione e Riabilitazione psichiatrica. A dimostrare la vivacità della presenza universitaria a Rovigo sono anche le presenze allo studentato inaugurato nel settembre 2021: i 100 posti disponibili sono al completo e sono state predisposte liste d’attesa.

LA NUOVA STAGIONE
L’inizio dell’anno accademico 2022-23 al Consorzio università di Rovigo è in calendario il 27 settembre: sarà così per il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dell’università di Ferrara, «mentre per quanto riguarda l’ateneo di Padova - spiega il presidente del Cur, Diego Crivellari - alcuni corsi hanno stabilito la data del 27 e altri stanno perfezionando lo slittamento dal 26 al 27 settembre».
L’intenzione del Cur, continua Crivellari, «è proseguire il lavoro impostato negli ultimi mesi, che per molti versi si poneva ovviamente in continuità con quello di chi ci ha preceduto negli ultimi anni e si prefiggeva, magari, di riuscire in aggiunta a cogliere le nuove sfide che si sarebbero presentate: come l’apertura dello studentato in area Censer e la nascita del nuovo corso di laurea magistrale in Ingegneria del rischio idrogeolgico. Ma anche di sviluppare nuove iniziative come la convenzione stipulata con l’Its di Rovigo o la University card per i nostri studenti. E poi di aprire sempre più le sedi delle nostre università alla città e al territorio, creando occasioni culturali e supportando in ogni modo l’attività degli atenei. In sintesi, le aspettative per il nuovo anno accademico sono di contribuire a una crescita equilibrata del nostro sistema universitario. E in questa ottica è per noi fondamentale la condivisione dei soci, Comune, Provincia e Camera di commercio, e di un ente come la Fondazione Cariparo, oltre naturalmente al mantenimento di rapporti costruttivi e collaborativi con i rappresentanti delle università di Padova e Ferrara sul territorio. Vorrei ringraziare anche tutti i nostri interlocutori istituzionali, che stanno dimostrando grande attenzione per il ruolo e per il lavoro del Cur. Con la consapevolezza di come la presenza dell’università in Polesine sia un dato realmente strategico. Per tutti gli attori in campo».

RITORNO ALLA NORMALITÀ
L’università a Rovigo come ha superato il periodo segnato dal Covid? Il nuovo anno accademico potrà segnare un ritorno alla normalità? «Credo si possa dire che l’università abbia superato questa fase storica dimostrando grandi capacità di resilienza. Ringrazio naturalmente la struttura del Cur che anche nei mesi più difficili ha dimostrato sempre grande professionalità e adesione al nostro progetto. Chiaramente, il pieno ritorno a un’agognata normalità, con lezioni sempre in presenza e sedi finalmente “vissute” nel quotidiano, avverrà con l’inizio del nuovo anno accademico, in questi giorni. Siamo di fronte a una fase interessante, ricca di novità per noi. Da un lato l’università è approdata a pieno titolo nel nostro centro storico, con l’apertura di Palazzo Angeli poche settimane prima della pandemia mondiale, poi da ottobre 2021 con l’avvio di Ingegneria idraulica all’ex liceo Celio. Dall’altro, è importante segnalare che nell’area del Censer, tra Cubo, studentato e approdo di nuove realtà, si sta creando un polo della formazione di qualità. Ora dobbiamo operare per far sì che Rovigo sia sempre più orgogliosa e consapevole di essere una città universitaria».

Ultimo aggiornamento: 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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