ROVIGO - Ultima chiamata per gli ultraottantenni. Ieri, infatti, sono state completate le vaccinazioni programmate, comprese le ultime inoculazioni domiciliari agli allettati, per quella che in questo momento era la fascia prioritaria, sulla quale si erano concentrate le maggiori attenzioni, con chiamate ripetute a quanti risultavano non essersi presentati per la somministrazione.
TRE SEDI APERTE
E domenica, a tutte le persone dagli 80 anni in su che non abbiano ancora ricevuto la prima dose, per qualsiasi motivo, da un’indisponibilità temporanea al troppo poco tempo trascorso dopo la guarigione dal Covid, perché il vaccino in questo caso deve essere somministrato a tre mesi di distanza dalla negativizzazione, ma anche perché inizialmente restii a ricevere l’inoculazione, è riservata la possibilità di presentarsi, senza appuntamento, in uno dei tre centri aperti: al centro di Rovigo, al Censer, dalle 15 alle 18, al centro di Adria, nella Sala Caponnetto, nell’area del centro commerciale il Porto, dalle 10 alle 13, e a Lendinara, al palazzetto dello sport, sempre dalle 10 alle 13.
Gli ultraottantenni ancora da vaccinare sono circa un migliaio.
FORNITURE SCARSE
Intanto, sempre per il ben noto problema della scarsità di vaccini, la campagna continua ad andare avanti a scartamento ridotto rispetto alle potenzialità che l’Ulss avrebbe a pieno ritmo, con disponibilità illimitate di dosi. Anche ieri, infatti, le somministrazioni sono state inferiori alle mille unità, ovvero meno della metà della media giornaliera che era stata raggiunta nella settimana di Pasqua, quando si erano superate le 2mila vaccinazioni quotidiane. Stesso discorso mercoledì, quando sono state 855 in tutto, fra seconde dosi, vaccinazioni di soggetti fragili e anziani dai 70 anni in su che si erano prenotati attraverso il portale regionale, nonché anche oltre 200 vaccinazioni eseguite a domicilio.
I NUMERI
Nonostante il rallentamento generalizzato, in Polesine sono state superate anche le 72mila somministrazioni. In tutto le persone che hanno ricevuto almeno una dose ieri hanno superato quota 52mila, visto che già mercoledì il numero delle prime dosi era arrivato a 50.966. Questo significa che circa il 22% dei polesani, compresi anche i residenti di Boara Pisani, è stato vaccinato. Una percentuale che è ancora maggiore, oltre il 24%, ovvero praticamente un quarto, se si considera la platea dei vaccinabili, vale a dire considerando tutte le persone dai 16 anni in su, visto che bambini e ragazzi sono al momento esclusi dalla campagna vaccinale. Se si considera il ciclo completo di immunizzazione, con prima e seconda dose, risulta essere stato raggiunto già il 10,2% di tutti i vaccinabili della provincia, visto che il numero totale di persone che, a mercoledì, hanno ricevuto la doppia somministrazione è arrivato a 21.103. Anche per quanto riguarda le persone fra i 70 e i 79 anni, per i quali le vaccinazioni sono iniziate poco più di una settimana fa, il 7 aprile, a parte un “antipasto” pasquale del centro vaccinale di Rovigo, considerando quanti hanno già ricevuto la vaccinazione e quanti si sono prenotati sul portale, con le somministrazioni già eseguite e quelle prenotate, il 28 di aprile la copertura vaccinale supererà il 50%.