PORTO TOLLE - Per trovare “L’Isola che non c’è” non serve prendere la seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino come cantava Edoardo Bennato, basta andare a Porto Tolle. Si tratta di un lembo di terra che fino a qualche anno fa appariva e spariva alla foce del Po, nei pressi della così detta Busa Dritta. Il giorno di Ferragosto una coppia a bordo del proprio ultraleggero ha pensato di atterrarvi, in barba all’ecosistema del luogo e degli animali che la abitano. Dalle immagini di un testimone che ha fotografato la scena, potrebbe trattarsi di un Piper Club 3 o una sua replica.
ECOSISTEMA VIOLATO
Potrebbe sembrare originale vedere un aereo “parcheggiato” su uno scanno, ma considerato che si trova nel cuore del Parco del Delta del Po, Biosfera Mab Unesco, luogo universalmente conosciuto come da tutelare e rispettare per la sua bellezza tanto selvaggia, quanto fragile, la cosa appare grave. Questa striscia di spiaggia fino a qualche anno fa appariva e spariva, ora con il consolidamento dei detriti è rimasta visibile creando un suo piccolo ecosistema. Per comprendere dove si trovi questo luogo incantato bisogna percorrere la parte terminale del Po di Venezia, che qui prende il nome di Po di Pila che a sua volta si divide in Busa di Tramontana a nord e in Busa di Scirocco a sud; nella cuspide verso il mare il Po si chiama Busa Dritta e sfocia a Punta Maistra, dove si trova il famoso Faro di Pila. Un posto solitamente visitato dagli appassionati di kayak o dai locali che hanno una barca.
AREA DELICATA
Un’area delicata, quella dove l’ultraleggero è atterrato, che ospita diverse specie tra cui il fratino, un piccolo trampoliere che depone le uova nella sabbia, vicino a dove i bagnanti piazzano ombrelloni e gazebo. Una mancanza di rispetto per un luogo che magari non si conosce bene, ma che essendo inserito in un sistema di parco naturale, richiede massima cura e attenzione, oltre che di conoscenza preventiva per non andar a creare danni. Gli scanni del Delta non sono terre di conquista o piccole isole private, ma veri ecosistemi da tutelare.