Chioggia lancia la proposta di un Distretto turistico con il Delta ma c'è il "nodo" della Romea

Giovedì 20 Aprile 2023 di Roberto Perini
Sullo sviluppo turistico pesa il nodo della Romea

ROVIGO - CHIOGGIA - Un distretto turistico condiviso e cogestito è il progetto che il Comune di Chioggia, insieme a quelli del Delta e della Saccisica puntano a costituire per riqualificare tutta l’offerta ricettiva della fascia costiera. La Giunta clodiense ha già formalizzato le proprie intenzioni, con un’apposita delibera. Altrettanto hanno fatto, o si accingono a fare tutti gli altri comuni interessati. Unendo le risorse, le tre zone contigue potrebbero offrire un “pacchetto” turistico davvero invidiabile: città d’arte; laguna a perdita d’occhio; ville venete; antichi casoni; valli da pesca e tanta fauna selvatica nel parco del Delta, tra i bracci del Po. La nuova organizzazione è stata esplicitamente ammessa dalla Regione, nel corso di una recente conferenza di servizi. La Legge prevede che i distretti turistici operino per “la riqualificazione e il rilancio dell’offerta turistica a livello nazionale e internazionale”. Sono, inoltre, tenuti ad “accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori, migliorando l’efficienza l’organizzazione e i servizi, offrendo garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano. Esplicito, il riferimento alle opportunità di investimento mediante l’accesso al credito. Le pubbliche amministrazioni, dal canto loro, dovranno impegnarsi nella semplificazione dei rapporti e delle procedure. 

RICADUTE ECONOMICHE

Il Distretto, oltre a operare in vista delle ricadute economiche, dovrà occuparsi anche degli aspetti sociali, culturali ed ambientali. «La vocazione turistica dell’area Chioggia, Delta del Po e Saccisica – riporta la delibera della giunta di Chioggia, che farà da riferimento agli altri enti - con il proprio straordinario patrimonio, storico, culturale, enogastronomico, religioso ed ambientale. È caratterizzata da un notevole potenziale di sviluppo sostenibile per i Comuni interessati, storicamente e culturalmente collegati in funzione delle proprie specifiche caratteristiche e peculiarità”. L’atto, però, tocca anche un ben noto tasto dolente: i collegamenti tra il Clodiense, la Saccisica e il Delta dipendono quasi esclusivamente dalla Romea e, soprattutto, che l’auspicato ma, tuttora inesistente collegamento litoraneo basato sulle dighe contro la risalita del cuneo salino dalle foci dei fiumi dotate di carreggiata. Benché finanziato, rimane ancora sulla carta, a causa di una congerie di circostanze negative. Recentemente con un atto ufficiale, il presidente della Regione Luca Zaia ha sollecitato il via ai lavori sull’Adige. Nemmeno una parola per l’opera analoga che dovrebbe essere realizzata sul Brenta, non lontano da Brondolo. Fuori portata dalle dirette competenze comunali, oggetto di un lungo contenzioso legale, l’iter si è impantanato a causa dei recenti paurosi rincari dei materiali edili, a fronte di un compenso divenuto ormai palesemente inadeguato, perché fissato più di 10 anni or sono. 
A forza di perdite di tempo, i 12 milioni 819 mila euro predisposti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il contributo regionale di due milioni e lo stanziamento comunale da tre milioni 479 mila davvero non bastano più. Accettando quelle condizioni, l’impresa aggiudicatasi l’appalto una decina d’anni fa sarebbe inesorabilmente destinata al fallimento. 
 

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