La nuova sede del tribunale resta un'incognita, di sicuro non sarà l'ex Maddalena

Domenica 26 Luglio 2020 di Alberto Lucchin
L'entrata al parco dell'ex Maddalena
ROVIGO - «Alfonso Bonafede? Non si è ancora fatto sentire». È ancora molto irritato il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo quando affronta la situazione del tribunale di Rovigo, a cui l’attuale sede di via Verdi sta troppo stretta da troppo tempo. Da anni si parla di un trasloco, in questi mesi sono circolate ipotesi di diverso tipo: su tutte c’era quella di utilizzare l’ex ospedale Maddalena. Il primo cittadino, però, ribadisce con fermezza che tribunale e Maddalena «sono due cose distinte» e che le aule di giustizia non traslocheranno in Commenda. Nei giorni scorsi il tavolo di monitoraggio per il Bando Periferie, quello che ha premiato Rovigo con un finanziamento statale a fondo perduto da 13,5 milioni per riqualificare l’ex ospedale e tutto il quartiere circostante abitato da circa 10mila persone, ha richiesto a Palazzo Nodari alcune informazioni sul progetto. Gaffeo spiega che «la risposta è stata inoltrata qualche giorno fa, indicando le priorità, perché è bene ribadirlo, oltre a portare a casa il finanziamento, il progetto riguarda tutto il quartiere e non solo la struttura. I famosi 13,5 milioni di euro in parte servono per la riqualificazione dell’immobile, ma una parte significativa è destinata all’ammodernamento del quartiere. Quel progetto permette di avere fondi per sottoservizi, illuminazione, marciapiedi, strade, parchi: non c’è solo il Maddalena, sento dire “spendeteli da qualche parte, lì sono inutili”. Non è vero: penso che quell’immobile di pregio vada restituito alla città, può diventare il contenitore di una serie di iniziative». LA DESTINAZIONE D’USO Su cosa conterrà Gaffeo è categorico: «Porteremo alcuni uffici comunali: ci stiamo ancora ragionando, ma l’Urbanistica ha bisogno di lavorare con il suo archivio che attualmente è a sei chilometri dagli uffici. Poi, per esigenze di spazio, abbiamo uffici con quattro persone qui in municipio, per cui potremmo spostare dei settori». Niente tribunale, quindi. «Nella lettera l’ho ben specificato, io ho un mandato ben preciso del Consiglio comunale, che si è espresso in un certo modo ed è la base su cui abbiamo richiesto l’appuntamento al ministero della Giustizia». Appuntamento che a quanto pare tarda ad arrivare, ma che occorrerà al sindaco per ribadire che il Tribunale non andrà fuori dal centro. RICERCA DI UNA SEDE A questo punto, però, bisognerà capire quali sono le opzioni alternative a via Verdi, visto che l’opportunità di ampliarlo nell’adiacente ex carcere è naufragata definitivamente con l’arrivo del penitenziario minorile. La responsabilità di individuare nuovi spazi è in capo al Ministero della Giustizia. «C’è il rischio che sia costruito un nuovo edificio fuori dal perimetro urbano qualora la città nel suo complesso non offra soluzioni sostenibili e praticabili - ammette Gaffeo - È un gioco rischioso quello di lanciare idee che poi non trovano applicazione visti i vincoli di bilancio che abbiamo noi come ente locale, ma anche lo Stato».
Una soluzione, spiega il sindaco, potrebbe essere in via Donatoni, l’ex caserma dei vigili del fuoco, ma al tempo stesso nasconde delle insidie: «Lo spazio lì non basta, bisognerebbe fare un intervento dall’altra parte della strada, sull’ex Questura - spiega - Mettiamo che lo spazio si trovi, ma se siamo seri dobbiamo anche chiederci non solo quale sia un luogo che tecnicamente può ospitare una funzione così importante come il tribunale, ma anche tutto il contesto. Non dico che le cose non possono essere fatte, ma segnalo banalmente dire che quella zona non è particolarmente fortunata. Al punto tale che amministrazioni dello Stato, come Polizia e vigili del fuoco, hanno deciso di venire via. È inutile che nascondiamo che quel luogo è appetibile se la cosa viene fatta in un certo modo, però è sicuramente un luogo molto delicato per la viabilità».
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