Niente biglietto a bordo, cinque minorenni lasciati giù dall'ultimo Regionale, un papà denuncia il capotreno

Martedì 31 Maggio 2022 di Ilaria Bellucco
la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova
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ROVIGO/VERONA - Cinque minorenni sono stati lasciati a terra dall’ultimo treno serale da Verona perché non è stato consentito loro di fare il biglietto a bordo e ora un genitore adirato sporgerà querela nei confronti della capotreno.
L’episodio che viene segnalato da un padre sconcertato dall’accaduto si è verificato domenica sera, quando cinque ragazzi tra i 16 e 17 anni dovevano rientrare a Lendinara dopo una giornata trascorsa insieme a Verona per svagarsi e fare un po’ di shopping. «Avrebbero dovuto salire sul treno regionale 91527 della linea Verona-Rovigo (che si trova anche nella gestione di Sistemi territoriali, ndr), che parte da Verona Porta Nuova alle 19.56 e fa tappa alle 21.16 a Lendinara - spiega il padre di uno dei ragazzi - era l’ultimo treno della giornata, dopo non ce ne erano altri.

I ragazzi hanno pensato che non avrebbero fatto in tempo a comprare i tagliandi alla biglietteria della stazione per via delle code e sono saliti sul mezzo chiedendo alla capotreno di poter fare i biglietti a bordo pagando la maggiorazione prevista».


OPPORTUNITÀ NEGATA
Una possibilità che «Trenitalia ha sempre previsto per i treni regionali - sottolinea il genitore», e in effetti nel sito web dell’azienda si legge che “per i treni regionali di norma l’acquisto o la convalida dei biglietti a bordo può essere fatto pagando una maggiorazione e avvisando il capotreno all’atto della salita”. Cosa che il gruppo di adolescenti ha fatto, stando al racconto. È da appurare, però, se il treno e dunque il personale fosse gestito da Sistemi territoriali che prevede eguale possibilità con maggiorazione di 5 euro.
«Avevano i soldi in contanti, hanno chiesto per favore di poter fare il biglietto pagando il sovrapprezzo, ma la capotreno non ha acconsentito e li ha fatti scendere, dicendo loro di andare a comprare i biglietti alla biglietteria e prendere il treno successivo. Quello, però, era l’ultimo treno della giornata, i ragazzi non avrebbero avuto modo di tornare fino alla mattina seguente. Di conseguenza ho preso la macchina e sono andato a Verona a prenderli».


L’ACCUSA
Un disagio derivato da un diniego che appare immotivato al gruppo di adolescenti e alle loro famiglie. «La Polizia ferroviaria - conclude il padre - mi ha detto che è a discrezione del personale consentire o meno di fare il biglietto a bordo, a me però non risulta che sia così e non capisco perché siano stati lasciati in stazione dei ragazzi pronti a pagare un regolare biglietto con supplemento, se non c’era tempo di farlo alla biglietteria ed essendo previsto l’acquisto sul treno. La capotreno ha deciso di non farli salire nonostante avessero i soldi per pagare. È un fatto molto grave, non si può lasciare a piedi cinque minorenni in una città a 70 chilometri da casa».
Per quanto accaduto il genitore ha intenzione di sporgere querela nei confronti della capotreno, entro il termine di 90 giorni previsto dalla legge, assistito dall’avvocato Federico Donegatti.

Ultimo aggiornamento: 19:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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