Il Tar "congela" i nuovi treni e le linee per i pendolari di Mestre, Chioggia e Verona

Lunedì 13 Marzo 2023 di Francesco Campi
La stazione ferroviaria di Rovigo con uno dei vecchi treni utilizzati dai pendolari
Fermi tutti: quella che sembrava una ripartenza per le linee ferroviarie Adria-Mestre, Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona, con l’assegnazione del servizio a Trenitalia, ha già subito una brusca frenata. Per il momento solo formale, con la sospensione cautelare dell’efficacia dell’aggiudicazione a 163,65 milioni di euro per dieci anni, dal 2023 al 2032, che è stata decisa dal Tar del Veneto, fino alla definizione nel merito del ricorso presentato da Arriva Italia Rail srl. Uno scossone in partenza per quello il vicepresidente della Regione ed assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti aveva definito il mese scorso «un nuovo capitolo, fatto di maggiore efficienza, affidabilità, comfort e qualità complessiva». Un nuovo colpo di scena per passeggeri che già di ritardi e sorprese spiacevoli, ne sopportano da anni.

I DISAGI
Anche quest’anno, fra l’altro, le tratte Verona-Rovigo Rovigo-Chioggia sono inserite nella classifica delle dieci peggiori linee ferroviarie d’Italia da Legambiente nel suo consueto report “Pendolaria”: «Continui ritardi e cancellazioni sono stati vissuti anche nel 2022 dai pendolari della linea, con il caso clamoroso di inizio dicembre, quando i passeggeri sono stati lasciati a terra a Loreo, a causa di un guasto. Al momento gli investimenti sul materiale rotabile riguardano solo due nuovi treni ibridi che dovrebbero iniziare il servizio a fine 2023, sostituendo i convogli più vetusti». La stessa Legambiente sembrava fiduciosa per la nuova assegnazione: «La speranza è di vedere finalmente un primo miglioramento del servizio su queste linee da troppo tempo tra le peggiori d’Italia».
Il futuro, però, torna fumoso con il ricorso per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia della determina del 16 gennaio di aggiudicazione a Trenitalia della gara europea a procedura aperta per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale ferroviario nelle linee Adria-Venezia Mestre, Rovigo-Chioggia, Rovigo-Verona, che è stato presentato da Arriva Italia Rail. Il Tar, accogliendo la domanda cautelare, ha già fissato la camera di consiglio per il 22 marzo, perché se, in attesa del giudizio di merito, «fosse dato corso all’aggiudicazione, si assisterebbe in tempi ravvicinati ad un duplice avvicendamento, con evidenti diseconomie nella gestione del servizio». Il nome Arriva Italia, da queste parti, sembra quasi sconosciuto.

COLOSSO TEDESCO
In realtà è l’articolazione di un colosso, perché fa capo a Deutsche Bahn, le ferrovie dello Stato tedesche, sesto player mondiale nel trasporto merci e nella logistica. Nel 2010 Deutsche Bahn ha acquisito Arriva Plc, che gestisce bus, ferrovie, tram, metropolitane, funicolari, taxi e traghetti in 14 Paesi, con 2,2 miliardi di passeggeri, presente dal 2002 in Italia dove rappresenta il terzo gruppo nel trasporto su gomma, attiva con le proprie controllate o partecipate, secondo quanto riferito qualche anno fa in un’audizione al Senato, a Torino, Brescia, Bergamo, Lecco, Como, Cremona, Imperia, Trieste e Udine. Nel 2012 è stata fondata Arriva Italia Rail, «per cogliere le opportunità offerte dalla liberalizzazione ferroviaria».

LA POLEMICA
Sul tema, interviene il consigliere regionale del Pd Jonatan Montanariello: «È tutto tragicomico: più il governo regionale annuncia grandi rinascite dalle macerie che ha creato e più il Veneto dei trasporti su ferro sprofonda nel ridicolo e soprattutto nel disagio per i pendolari. Non bastavano anni di disservizi di una gestione disastrosa fatta in autonomia, né i 20 milioni di euro spesi per comprare nuovi treni per l’incapacità di ottenere finanziamenti statali. Ora la ciliegina sulla torta: lo stop del Tar ad un affidamento presentato un mese fa in pompa magna dalla Giunta Zaia».
 
Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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