Treni più cari nonostante disservizi e i ritardi di sempre

Sabato 4 Gennaio 2020 di Diego Degan
Treni più cari nonostante disservizi e i ritardi di sempre
ROVIGO - Buon anno, ma l'abbonamento costa di più. E' stato questo l'augurio che hanno ricevuto i pendolari della linea Chioggia-Rovigo nel presentarsi, tra Natale e Capodanno, allo sportello per rinnovare l'abbonamento. E, come loro, hanno subíto l'aumento anche quelli che viaggiano sulle linee sorelle Adria-Mestre e Rovigo-Verona. Dunque, in Veneto, che è l'unica Regione in cui rincarano i pedaggi autostradali, rincarano anche i treni, accomunando trasporto pubblico e privato in una spirale al rialzo che scontenta gli utenti, senza lasciare alternative.

CONTRATTO DI SERVIZIO
Si tratta di aumenti entro i limiti dell'inflazione programmata, previsti, fin dal 2018, dal contratto di servizio stipulato tra la Regione Veneto e Trenitalia, che stabilisce anticipatamente la scansione degli adeguamenti nella misura del 2%, nel 2019 e 2020, del 3% negli anni 2021, 2022, 2023, e dell'1,8% all'anno, dal 2024 in poi. Le nuove tariffe, però, sono disponibili in dettaglio, sul sito di Sistemi Territoriali solo per la tratta Adria-Mestre, mentre per le altre due tratte occorre cercare la corsa sul sito di Trenitalia, per conoscere il nuovo importo da pagare. Questo perché Trenitalia incassa direttamente i pedaggi per le linee con partenza da Rovigo. Sulla Mestre-Adria, quindi, i biglietti costano, nelle sei tratte previste, da un minimo di 1.60 a un massimo di 4.80 euro (3.85 per i biglietti ridotti) mentre gli abbonamenti mensili, suddivisi in 9 tratte, vanno da 21.40 a 39.50 euro e quelli annuali da 203,60 (169.80 per gli studenti) a 374.20 (312.10 per gli studenti).

AUMENTI PROGRAMMATI
Nulla di inatteso, in definitiva, ma il confronto tra il servizio reso e la richiesta di una tariffa più cara, suscita proteste e malumori su quelle tratte ferroviarie regionali, appunto la Adria-Mestre, la Rovigo-Chioggia e la Rovigo-Verona, la prima, gestita direttamente da Sistemi Territoriali, le altre facenti capo a Trenitalia tramite la stessa Sistemi Territoriali. «La mattina del 2 gennaio racconta Silvia Lionello, utente della Chioggia-Rovigo e portavoce di molte proteste ho rinnovato l'abbonamento, tra Chioggia e Rosolina, sedici chilometri, pagando 80 centesimi in più. Se avessi preso un biglietto l'avrei pagato 10 centesimi in più». E, fin qui, poteva anche essere tutto nella normalità. Ma, subito dopo, dice la Lionello, ho visto che «il mio treno, alle 7.35 da Chioggia, era stato autosostituito, quindi accumulando i soliti ritardi. Il giorno dopo la cosa si è ripetuta».

SERIE DI DISSERVIZI
E i disservizi si sono ripetuti anche in altri orari. Ad esempio il treno 6455, delle 16.15, è stato limitato ad Adria. Per gli utenti, comunque, sono in arrivo anche dei potenziali miglioramenti. Il primo, dal 7 gennaio, è l'anticipazione delle partenze delle corse, attorno alle 6.30 e alle 7.30, dirette a Rovigo. Il consueto cambio di orario disposto a dicembre, infatti, aveva pregiudicato le coincidenze a Rovigo con i treni diretti a Bologna che interessano soprattutto gli universitari. Per il cambio del convoglio restavano, infatti, sulla carta, solo due minuti e un lieve ritardo della prima corsa rendeva impossibile prendere la seconda. Negli anni passati, ricordano gli utenti, il cambio di orario non aveva mai compromesso la coincidenza. Quest'anno si è reso necessario un aggiustamento in corso d'opera. Sono previsti anche dei bonus per l'acquisto di biciclette pieghevoli, a favore di chi viaggia in treni e vuole portare con sé la bici. Ma, per gli utenti, dove mettere le biciclette è un grosso punto di domanda. «Se c'è, come capita spesso, un solo vagone, in cui viaggiare, dove le mettiamo le bici? Forse così aumenteranno il numero delle carrozze, ma non ci crediamo molto».
Diego Degan 
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