Bella e impossibile, "scale troppo pericolose": lo strano destino della Torre Donà restaurata

Domenica 16 Maggio 2021 di Roberta Merlin
Torre Donà a Rovigo

ROVIGO La città vista dall'alto, un panorama mozzafiato che i turisti potrebbero ammirare dalla cima della storica Torre Donà, da un anno restaurata grazie ai fondi del Gal Adige ma in questo periodo chiusa al pubblico.  L'antica torre medioevale, una delle più alte in Italia, non può infatti essere aperta alle visite libere. Il regolamento approvato nel settembre scorso dal Comune, che ne disciplina l'accesso in sicurezza, non ne prevede infatti l'affidamento a un ente o associazione per la gestione. 
Il limite post dal Gal che ha messo a disposizione il contributo per il restauro delle Torre dell'antico castello è inoltre che nell'antica torre ci sia fruibilità pubblica, dunque, in pratica, non può essere messa a reddito dal Comune. Paletti che rendono difficile, in particolare per ragioni legate alla sicurezza, l'apertura incondizionata ai turisti della torre da dove si può ammirare dall'alto il panorama a 360 gradi.
«Torre Donà non può essere liberamente accessibile al pubblico - ha spiegato l'assessore alla Cultura e al Turismo Roberto Tovo -, può però essere affidata a un concessionario, anche per un periodo di un giorno, che dovrà assumersi le responsabilità contenute nel regolamento.

Non sarà una fruizione libera per il turista. Rispetto al gestore, abbiamo garantito un'ampia gamma di soggetti che potranno chiedere l'assegnazione. 


ACCESSI CONTINGENTATI

Secondo il regolamento di accesso a Torre Donà, per ragioni di sicurezza, non ci potrà inoltre essere la compresenza di 15 persone, 5 persone con una guida sono le stesse permesse nell'ambito della sicurezza del lavoro. «C'è un altro problema ha spiegato Tovo - ed è legato alla caduta degli oggetti, essendo una scala di salita con pedata e non alzata, e senza ringhiere. Deve essere evitato il transito di persone sopra ad altre persone». 
Per la sicurezza dei visitatori, il regolamento approvato dal Comune dovrà dunque essere rispettato alla lettera, la Torre non potrà essere accessibile senza un servizio di vigilanza. Il restauro dell'antica Torre medioevale, alta 56 metri e scalabile grazie a 17 rampe di 17 gradini alti 17 centimetri, è costato 195 mila euro, comprensivi del finanziamento dei contributi di Avepa e del Gal. 


TRA LE PIÙ ALTE

Torre Donà è il mastio del castello di Rovigo, uno dei simboli del capoluogo e una delle tre torri di epoca medioevale sopravvissute del centro abitato del Veneto meridionale. Particolarmente caratteristica per la sua pendenza e per il suo alto merlo che ospitò per secoli la campana cittadina, è considerata tra le più alte torri italiane di origine medievale, con i suoi 51,26 metri di altezza. Di natura essenzialmente difensiva, è stata costruita in mattoni e laterizi regolari. La struttura un tempo era accessibile al pubblico, chiusa per ragioni di sicurezza, dopo il recente restauro sono stati posti dei limiti per le visite che non potranno dunque mai essere libere, fungendo da punto di attrazione per i turisti che potranno visitarla solo nel caso in cui vi sia la momentanea gestione legata a eventi che si svolgano in città.

 

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