Troppi non pagano i rifiuti, partono raffiche di accertamenti

Lunedì 19 Novembre 2018 di Guido Fraccon
Una immagine di archivio di raccolta dei rifiuti
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ADRIA - La tassa sui rifiuti non piace agli adriesi, che si dimostrano sempre più allergici a saldare i loro debiti con Ecoambiente e sempre più sordi ad assolvere i loro obblighi riguardo al dovuto per lo smaltimento. Palazzo Tassoni, infatti, è stato costretto a liquidare all’azienda di trattamento rifiuti la somma di 115.382,38 euro a titolo di rimborso quota parte del fondo di svalutazione crediti della tariffa di igiene ambientale, la cosiddetta Tia, relativa alle annate dal 2003 al 2012, a copertura dei mancati pagamenti da parte degli utenti del Comune di Adria.
 
Si tratta di annualità gestite da Ecogest in regime di tariffa di igiene ambientale (Tia 1) e di tariffa integrata ambientale (Tia 2). Nel periodo di vigenza della Tia infatti sono stati rilevati dei mancati pagamenti da parte dei contribuenti. In quegli anni il pagamento e il servizio era gestito da Ecogest. Tale gestione secondo i documenti degli Uffici era posta in essere attraverso l’inserimento nel piano finanziario di una quota, a titolo di insoluti, pari al 4 per cento del valore del piano finanziario dell’anno precedente. 
La parte di insoluto che superava la predetta percentuale però veniva mantenuta attiva fino alla dichiarazione di inesigibilità del credito da parte dell’Agenzia di riscossione e, comunque, non oltre i cinque anni dall’emissione del ruolo coattivo. Oggi, per recuperare almeno in parte quei soldi dovuti al vecchio gestore, Ecoambiente ha incaricato il Consorzio Ferrara Ricerche dell’Università di Ferrara di elaborare uno studio specifico sull’ argomento.
In base alla perizia predisposta dal Consorzio Ferrara Ricerche, già nel 2014 Adria aveva già liquidato una somma complessiva di 153.424,49 rispettivamente di 53.424,49 per il 2013 e 100mila per il 2014, a titolo di rata di acconto, necessaria per coprire l’adeguamento del fondo per il rischio di insolvibilità dei crediti Tia maturati al 31 dicembre 2012. A oggi, per la cronaca, sono stati liquidati piu di 600mila euro: 603.424,49, per la precisione. E stante la difficile situazione economica, il numero di chi non paga potrebbe crescere nei prossimi mesi man mano che gli uffici comunali scorrono i ruoli.
L’attività strumentale di recupero degli insoluti, ovvero le somme dovute dai cittadini e non pagate, è stata affidata ad As2. La struttura gestionale dell’Ufficio Tributi di palazzo Tassoni, infatti, non sarebbe in grado di seguire, per numero di addetti e carico di lavoro, lo svolgimento di tutti gli adempimenti connessi alla gestione diretta di questa attività di recupero. Da qui il ricorso a un soggetto esterno. Secondo le stime gli avvisi di accertamento per omesso o parziale versamento Tari sono stati infine nel 2014 289, per un totale di 416.522 euro, e 1.373 nel 2015, per un totale di 460.903 euro.
Secondo gli ultimi calcoli sarebbero 2.600 complessivamente gli avvisi di accertamento in partenza entro fine 2018, relativi solo alle annualità 2016 e 2017, per omesso o parziale versamento della tassa dei rifiuti. Solo per queste due ultime annualità per una presunta evasione che si aggira tra i 410 e 450mila euro.
Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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