Ex Maddalena, tempi certi per la riqualificazione per non perdere il finanziamento

Giovedì 16 Luglio 2020 di Roberta Merlin
Il degrado all'ex ospedale Maddalena che dovrà essere riqualificato
ROVIGO - La riqualificazione dell’ex ospedale Maddalena dovrà essere completata in 3 anni e 4 mesi. È questo il termine imposto a Palazzo Nodari dal Governo per la ristrutturazione del complesso abbandonato della Commenda est, ormai da qualche anno in attesa di essere sistemata grazie ai 13 milioni e mezzo del Bando per le periferie degradate. Gli uffici di Palazzo Nodari, in questi giorni, sono in attesa di ricevere il via libera per porre le basi del cantiere dell’ex Maddalena: dal momento della prima autorizzazione inizierà dunque a decorrere il termine di 40 mesi entro il quale l’opera dovrà essere pronta, pena lo stop al cospicuo finanziamento previsto dal bando.
GARE E CANTIERI In particolare, 10 mesi serviranno per le gare destinate a individuare le varie ditte appaltatrici e al collaudo finale, mentre la ristrutturazione dell’immobile non dovrà superare i restanti 30. Una vera e propria corsa contro il tempo dal momento che gli interventi strutturali sull’immobile potrebbero essere, come spesso accade durante importanti ristrutturazioni, rallentati da eventuali nuove necessità sorte in via nel bel mezzo dell’opera. Il sindaco Edoardo Gaffeo è però fiducioso che, una volta ottenuta la tanto attesa prima autorizzazione, la macchina amministrativa non perderà tempo prezioso e si metterà dunque subito al lavoro, in quanto gli uffici dell’Urbanistica di via Badaloni sul progetto Maddalena hanno pianificato ormai ogni singolo intervento. PROGETTO PRONTO Le “carte”, questa volta, sono pronte: l’unica burocrazia che blocca la tanto attesa rinascita della Commenda è solo il via libera da Roma, atteso ancora a marzo ma poi congelato la scorsa primavera dall’emergenza Covid. «Ci hanno chiesto ulteriori specifiche sul progetto e stiamo predisponendo la risposta - spiega Gaffeo - In pratica, ci chiedono quali servizi abbiamo intenzione di collocare all’interno dell’ex ospedale una volta ristrutturato. Abbiamo dunque confermato, ancora una volta, la volontà di realizzare uno spazio per servizi pubblici comunali». LA DESTINAZIONE Nello stabile rimesso a nuovo troveranno infatti posto gli uffici dell’Urbanistica di via Badaloni, più altri servizi legati alla macchina comunale. Accantonato dunque il progetto iniziale di collocarvi il Comando della Polizia Locale, pronto a traslocare invece in via Marconi, e una serie di alloggi per studenti, dal momento che lo studentato è stato realizzato in viale Porta Adige, accanto al Cur. Bocciata, per il momento, anche l’ipotesi del sindaco Gaffeo di trasformare l’area della Commenda nel nuovo Palazzo di Giustizia. Al di là della destinazione, l’obiettivo del Comune, in questo momento, è quella di portare a casa i 13 milioni e mezzo messi a disposizione dal Governo per riqualificare il martoriato quartiere, ormai in forte degrado anche dal punto di vista della viabilità. SCALETTA TEMPORALE Se dunque l’ok da Roma ci sarà, come previsto, a fine estate, entro dicembre potranno essere portate a termine già le prime gare d’appalto con le relative assegnazioni, con la partenza del cantiere a marzo 2021. In questo caso, la maxi riqualificazione dell’area dell’ex ospedale e delle vie della Commenda dovrà per forza concludersi all’inizio del 2024 e coincidere dunque con l’avvicinarsi del termine del mandato dell’Amministrazione Gaffeo. L’idea di riqualificare l’ex Maddalena risale alla giunta dell’ex sindaco Massimo Bergamin, per mesi impegnato in una estenuante trattativa con i privati, proprietari dell’immobile, per acquisire l’area e il parco adiacente. Il capoluogo polesano, in seguito ad una serie di ritardi, era infatti riuscito a rientrare nei 120 Comuni beneficiari di un maxi-finanziamento governativo per la riqualificazione delle periferie degradate. Successivamente, però, il governo giallo-verde aveva scelto di congelare i cantieri non ancora avviati in seguito a ritardi, come appunto quello rodigino. L’iter era dunque ripartito un anno fa, bloccato però una seconda volta dall’emergenza legata alla pandemia. Certo che l’ombra di una seconda ondata di contagi autunnali, in questo momento, preoccupa non poco l’Amministrazione, in quanto potrebbe segnare un nuovo slittamento della maxi-riqualificazione.
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